NEWS MILAN – Gennaro Gattuso alla vigilia di Juventus-Milan, finale di Coppa Italia 2017/2018, è intervenuto in conferenza stampa da Roma. C’è grande voglia di alzare quel trofeo.
Per i rossoneri vincere significherebbe qualificazione diretta in Europa League, senza passare per il turno preliminare. Sarebbe importante, così da poter vivere le ultime due giornate di campionato con meno pressioni ed evitare una preparazione estiva anticipata. Conquistare la Coppa Italia aiuterebbe anche la squadra ad acquisire una mentalità vincente. Vincere aiuta a vincere, farlo con un’avversaria come la Juventus può far crescere un gruppo composto da tanti giovani come quello del Milan.
Juventus-Milan: conferenza stampa di Gattuso
Gattuso parte così in conferenza stampa: «Domani è come la coppa del mondo. Per la squadra giovane che abbiamo, per l’entusiasmo dei tifosi… Basta la scintilla per vedere un bel fuoco d’artificio. Non ho caricato i ragazzi, questa partita si prepara da sola. Sanno che è una partita importante, domani dobbiamo fare qualcosa di straordinario per battere la Juventus. Se riaccendiamo l’entusiasmo possiamo fare qualcosa di importante».
Il Milan pochi anni fa ha giocato e perso la finale di Coppa Italia proprio contro la Juventus a Roma: «Non penso a quello che ha fatto Brocchi, anche se è mio amico. Dobbiamo concedere poco e nulla alla Juventus, che ha qualità incredibili nei propri giocatori. E poi il nostro gioco… Avere personalità, non avere paura, serve coraggio. Ce la giocheremo. La Juve è forte, ma ha qualche difetto. Spero di non vedere gli errori visti anche negli ultimi 15-20 minuti a Torino. Bisogna avere organizzazione di gioco, conoscere le caratteristiche degli avversari. Dobbiamo essere corti e raddoppiare, bisogna fare fatica. Poi la testa fa fare cose impensabili quando si vuole qualcosa fortemente. Deve scattare qualcosa nella testa e spero che domani si faccia qualcosa in più. Ci serve per fare la differenza e vincere».
Gattuso spiega anche la differenza tra preparare una finale da giocatore e da tecnico del Milan: «E’ diverso viverla da giocatore e da allenatore. Da calciatore ero pazzo, ero scaramantico e avevo un modo particolare per prepararla. Oggi sento una pressione pazzesca, milioni di tifosi sulle spalle e anche i miei giocatori. Mi rilasso solo in allenamento col fischietto».
Il mister rossonero prosegue la sua conferenza stampa spiegando l’importanza del collettivo: «Per essere una grande squadra e vincere serve un grande gruppo. E’ il gruppo che fa vincere le coppe e fa uscire dalle difficoltà. Il singolo non basta».
Gattuso parla della mentalità che bisogna avere sul terreno di gioco: «L’importante è dare il massimo quando si entra in campo, poi se gli avversari sono più forti e meritano di più gli stringiamo la mano. Si può perdere o vincere, l’importante è non avere rimpianti e pensare di aver dato tutto. E’ la partita importante della mia carriera da allenatore quella di domani. Spero che arrivi una soddisfazione domani. Se non arriva significherà che servirà ancora più lavoro. Speriamo di alzarla al cielo».
Si parla poi delle condizioni fisiche di Lucas Biglia, che è convocato per Juventus-Milan: «Biglia deve essere un valore aggiunto. In questi 15 giorni ha fatto cose disumane, ha fatto cose che nessuno si aspettava e ha messo in difficoltà lo staff. Ha fatto di tutto per tornare, al Milan servono questi giocatori. Non è al massimo, se prende una botta rischia di farsi più male. Domani lo valutiamo, tutti devono apprezzarlo nel mondo Milan. Ha fatto qualcosa di incredibile. Locatelli? L’ho visto bene».
Rino prosegue parlando della Juventus, che lui ammira per certe qualità: «La Juventus ha sempre avuto grande mentalità e senso di appartenenza. Quando scendono in campo sono sempre motivati, hanno disciplina e compattezza, sono sempre pronti a battagliare. Gli ho sempre invidiato questa cosa. Il Milan aveva portato qualcosa di diverso con Sacchi, Capello e Ancelotti a livello di calcio e qualità dei giocatori. Vincere è sempre difficile. Tra Scudetto e Champions sicuramente la seconda ha più fascino».
Carlo Ancelotti ha detto che guarderà la finale con la maglia rossonera: «Con Ancelotti ci sentiamo spesso, oggi no. Ho sentito Sacchi oggi. Non Carlo non c’è bisogno, sa che sono scaramantico. Ad Arrigo non potevo non rispondere… Ancelotti non ci prova nemmeno (ride, ndr)».
Gattuso parla dell’importanza che avrebbe alzare il trofeo domani per il finale di stagione, in cui mancano le gare con Atalanta e Fiorentina: «Arrivarci con Coppa Italia vinta ed Europa conquistata sarebbe meglio, sennò arriveremmo alle due ultime partite con i cocci da mettere insieme».
Infine si parla di Jesus Suso: «Mi aspetto un Suso che ci aiuti in entrambe le fasi. So che gli stiamo chiedendo qualcosa in più, però non possiamo farne a meno. Ora ci serve che faccia la fase difensiva, so che possiamo metterlo in difficoltà. Anche col Verona si è vista la sua qualità. In quelle occasioni che ci capiteranno dobbiamo essere concreti e lucidi. Più di 3 o 4 non te ne capitano».
Matteo Bellan