NEWS MILAN – Hakan Calhanoglu è diventato un elemento importante della squadra dopo alcuni mesi difficili. Con Vincenzo Montella ha faticato, anche a causa di un impiego in ruoli non troppo congeniali, ma poi con Gennaro Gattuso è stato valorizzato.
Il turco è divenuto fondamentale e difatti la sua assenza contro Torino e Benevento si è sentita molto. Il Milan senza il proprio numero 10 ha faticato maggiormente nella manovra di gioco e nella creazione di azioni offensive efficaci. Fortunatamente a Bologna ci sarà e sicuramente dovremmo vedere miglioramenti nella squadra rossonera.
Calhanoglu ha rilasciato un’intervista al mensile Forza Milan! e ha parlato del suo primo viaggio a Milano, oltre che del suo ambientamento a Milanello in questi mesi: «Il primo viaggio per Milano lo feci in aereo. Pensavo a un nuovo calcio, al mio nuovo club, ai nuovi compagni. È un grosso cambiamento approdare in un club con il Milan, una società con grande storia. Andare a Milanello e pensare a quali grandi campioni sono stati lì, come Maldini o Gattuso mi riempiva la testa. L’impatto non è stato facile perché vivevamo in albergo, ma anche per via della lingua: parlare e comunicare con i compagni di squadra non era facile. Ora sono contento, capisco gli altri e riesco a parlare con loro, mi piace la cultura italiana, le persone sono molto cordiali».
Il numero 10 del Milan in seguito ha spiegato cosa sia cambiato con l’arrivo di Gattuso in panchina, dato che con Montella c’erano state delle difficoltà e non riusciva ad avere un rendimento di buon livello: «La prima cosa che posso dire è che dopo la squalifica di quattro mesi avevo bisogno di giocare un po’ per arrivare ad avere una buona condizione fisica. Però, se non comunichi è difficile e Montella non parlava inglese ma solamente italiano. Certamente conosco il calcio, so che posizione devo tenere in campo e come comportarmi durante gioco, ma ho bisogno di sentire anche l’appoggio di un allenatore che parli con me. Gattuso mi ha dato molta fiducia perché aiuta e comunica molto: mi ha sempre detto di liberare la mente e di giocare il mio calcio, credendo nelle qualità che ho e che, così facendo, i risultati sarebbero venuti da soli».
Calhanoglu viene interpellato su ch sia il compagno che maggiormente lo sta aiutando con la lingua italiana, che sta man mano cercando di apprendere per comunicare meglio con il gruppo: «All’inizio mi ha aiutato molto Rodriguez, per via del fatto che conosce il tedesco. Solamente che nemmeno lui parla benissimo l’italiano, quindi è stato Fabio Borini ad aiutarmi di più con la vostra lingua».
Matteo Bellan