Milan-Benevento, Gattuso: “Figuraccia, mi vergogno. Io primo colpevole”

Gennaro Gattuso
Gennaro Gattuso (©Getty Images)

Gennaro Gattuso nel post-partita di Milan-Benevento si è concesso ai microfoni dei giornalisti. Il mister ha commentato prestazione e risultato finale di stasera a San Siro.

Rino a Sky Sport esordisce così nel commentare la sconfitta: «Quando mancano anima e voglia… C’è involuzione, facciamo le robe a metà. Facciamo tanti movimenti sbagliati. Il problema non è una o due punte, oggi con due abbiamo fatto un casino. Dobbiamo ritrovarci. Il responsabile più grande sono io, ma durante la settimana non ho segnali negativi. Poi in campo però le cose vanno così e bisogna farsi domande».

Il tecnico del Milan prosegue parlando di condizione fisica e non solo: «L’intensità fisica manca, è un dato di fatto. Ero preoccupato per il Benevento, sapevo che oggi c’era da faticare. Io so bene quelli che siamo, non possiamo giocare ognuno a modo suo. Serve lavorare e pedalare, è stata una figuraccia. Ci metto la faccia, non dico che siamo stanchi e abbiamo fatto la ricorsa. Stanno mancando umiltà e voglia».

Gattuso è molto deluso per la sconfitta di oggi: «Sono arrabbiato per i movimenti che facciamo, sembriamo una banda musicale a volte. Con i due attaccanti movimenti errati. Non abbiamo uno per sostituire Calhanoglu e Suso, per fare un certo gioco servono loro. Quando parlo di anima e voglia, è l’applicazione che manca. Non ho visto i movimenti provati in allenamento. Non abbiamo giocato male, però nonostante oltre 20 tiri non abbiamo segnato».

Il mister rossonero conclude così: «La nostra pressione col 4-4-2 era un solletico, col 4-3-3 abbiamo fatto meglio. La responsabilità più grande è la mia. Ho scelto io di mettere i due attaccanti. So cosa non sta andando. A volte anche non stando bene si può sopperire con l’organizzazione».

: «La ricetta è riuscire a guardarci in faccia e capire qual è il problema. Il problema è come fai e interpreti le cose a volte. Servono voglia, furore e veemenza. Aspettiamo la mazzata per reagire. Servono più voglia e applicazione, non basta avere un buon gioco. Io mi vergogno, provo tanta amarezza. Era una gara difficile per noi, bisognava sbloccarla subito. C’è grande vergogna oggi».

 

 

Matteo Bellan

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