NEWS MILAN – In questi giorni sta uscendo un po’ di tutto per quanto concerne la società rossonera. Si parla soprattutto di difficoltà finanziarie di Yonghong Li, con la concreta possibilità che il fondo Elliott intervenga e il club successivamente venga ceduto.
I dubbi sull’attuale presidente del Milan serpeggiano fin dal principio. Trattandosi di un imprenditore poco noto anche in Cina e non in possesso di un patrimonio miliardario, più di qualcuno ha nutrito perplessità sul suo conto. Tuttavia, il 48enne uomo d’affari del Guangdong ha sempre smentito le illazioni e proceduto coi fatti a sostenere finanziariamente il Diavolo. Adesso è atteso a un nuovo aumento di capitale da oltre 37 milioni, soldi necessari per chiudere la stagione. 10 vanno versati entro fine marzo e non è ancora certo che Yonghong Li ce la faccia. Potrebbe pensarci Elliott, eventualmente.
Il Corriere dello Sport oggi ha pubblicato 10 domande con 10 risposte riguardanti la situazione societaria del Milan. Un articolo in cui si cerca di fare chiarezza anche verso i tifosi, in parte preoccupati o comunque confusi dalle ultime news circolate.
1- Qual è lo stato dei conti del Milan, secondo gli ultimi dati ufficiali?
La situazione finanziaria semestrale preliminare, consolidata al 31 dicembre 2017 e relativa all’andamento gestionale del primo semestre dell’esercizio sociale 2017-2018, ha registrato un Ebidta, positivo per 31,5 milioni di euro, contro una perdita dello stesso periodo 2016 di 12,7 milioni di euro. Ebidta è l’acronimo che sta per Earnings Before Interests Taxes Depreciation and Amortization. Traduzione letterale: utili prima degli interessi, delle imposte, del deprezzamento e degli ammortamenti. Traduzione semplificata: margine operativo lordo. Il risultato economico al 31 dicembre 2017, negativo per 22,3 milioni di euro (erano 39,4 milioni di euro al 31 dicembre 2016) è in netto miglioramento rispetto al primo semestre dell’esercizio precedente e rispetto agli obiettivi di budget. L’aumento dei ricavi ricorrenti, passati da 101,8 milioni euro a 106,5 milioni di euro, grazie alla partecipazione all’Europa League, (ricavi diritti tv Uefa: 8.8 milioni di euro); maggiori proventi relativi alla gestione calciatori, con plusvalenze nette pari a 35,8 milioni di euro derivanti dalla cessione di giocatori iscritti a bilancio per un controvalore di 19,3 milioni di euro. Situazione patrimoniale: l’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2017 ammonta a 165 milioni di euro, contro i 141,2 milioni di euro al 30 giugno 2017. Un incremento determinato dalla campagna trasferimenti estiva. I debiti totali ammontano a 377,28 milioni di euro e comprendono naturalmente l’onere contratto con Elliott. Il 26 gennaio scorso il Milan ha conferito a Bank of America Merrill Lynch (BAML) l’operazione di rifinanziamento del debito con il fondo Usa, da completare entro aprile. Per questo motivo, Marco Fassone è stato a Londra negli ultimi tre giorni. Nella capitale inglese, ha fatto il punto della situazione con Merryll Linch.
2- Com’è articolato il prestito concesso dal fondo Elliott, che deve essere restituito entro il prossimo 15 ottobre e qual è la solidità finanziaria del fondo Elliott?
Il prestito è stato suddiviso in due parti: 123 milioni di euro alla società Milan (interesse 7,7% annuo); 180 milioni alla società Rossoneri Sport Investment Luxembourg Sàrl di Yonghong Li (interesse 11,1 % annuo). Totale da rimborsare: 358 milioni. A fondare Elliott Management Corporation è stato l’imprenditore americano Paul Singer, 73 anni. Elliott è fra i maggiori fondi Usa ad alto rischio, specializzato nell’acquisizione di debiti di Paesi e imprese sull’orlo del fallimento. Secondo la rivista Forbes, l’anno scorso Singer occupava la posizione n. 745 nella classifica dei più ricchi del mondo con un patrimonio stimato di 2,18 miliardi di euro. In questi giorni, Elliott sta combattendo un’aspra battaglia con i francesi di Vivendi per la conquista di Telecom. A sua volta, Vivendi è da tempo in lotta con Fininvest per Mediaset. Ma queste sono altre storie.
3- A chi fa riferimento Rossoneri Sport Investment?
Attraverso due società, l’una con sede in Lussemburgo e l’altra a Hong Kong, Rossoneri fa capo per il 100% a Rossoneri Advanced Limited, sede nel paradiso fiscale delle British Vigin Islands. Al momento, non si conosce chi ci sia dietro Rossoneri Advanced Limited.
4- Il 13 marzo scorso, il Cda Milan ha deliberato un aumento d capitale di 37 milioni 440 mila euro. E’ vero che, se entro ieri sera, Yonghong Li non avesse proceduto a versare i primi 10 milioni, il Milan avrebbe rischiato il default? In parole povere, il fallimento di chi non riesce a rimborsare i propri debiti secondo il piano concordato con i creditori?
No. L’aumento di capitale deve essere interamente coperto entro il 30 giugno e può essere effettuato in diverse tranches, la prima delle quali erogata entro il 15 aprile. Secondo le fonti del Corriere dello Sport-Stadio, Yonghong Li è intenzionato ad onorare l’intero aumento di capitale. Qualora non ci riuscisse, sarebbe Elliott ad accollarselo per tutelare il valore del bene posto a garanzia dei finanziamenti erogati. Le clausole dei contratto prevedono che, qualora questi finanziamenti non vengano restituiti, Elliott subentri nel controllo del club, a meno che il debito non venga rifinanziato.
5- A che cosa servono i primi 10 milioni previsti dall’aumento di capitale?
A garantire la continuità gestionale del club (stipendi, contributi, fornitori) sino alla conclusione della stagione. Nei primi undici mesi dell’era cinese risulta che tutti gli adempimenti siano stati puntualmente rispettati, a cominciare dagli emolumenti dei giocatori e degli altri tesserati. André Silva è stato pagato al Porto con due mesi d’anticipo. La commissione interna, formata dal capitano Bonucci e da altri quattro giocatori, sta discutendo con la società la tabella premi, modulata secondo gli obiettivi che saranno stati raggiunti a fine stagione.
6- Quali ripercussioni può avere sul Milan il fallimento di Jie Ande, la società di Yonghong Li , sentenziato dal Tribunale del Popolo di Shenzen?
Nessuna. La Jie Ande non era la cassaforte di Yonghong Li, ma una delle sue società, da diverso tempo in difficoltà. Tanto che il presidente del Milan non l’aveva nemmeno inserita nel pacchetto di garanzie presentato a Elliott.
7- Il 15 dicembre scorso, l’Uefa ha respinto il voluntary agreement richiesto dal Milan. In deroga al Fair Play Finanziario Uefa, in caso di cambiamento radicale di proprietà, permette a un club di derogare alla norma che prevede per le società, perdite non superiori ai 30 milioni di euro nell’ultimo triennio. Ora si parla di settlement agreement: che cos’è e che cosa rischia il Milan?
Il settlement agreement è un accordo transattivo con l’Uefa: comporta che si accettino determinate sanzioni e si adottino provvedimenti operativi per mettere in regola i conti. Dal 2014, a Nyon sono stati sottoscritti 27 accordi transattivi: fra i club più noti, il City, il Psg, il Galatasaray, l’Inter e la Roma. Il 19 e il 20 aprile, in Svizzera, l’Uefa incontrerà il Milan. Le previsioni parlano di una multa fra i 5 e i 10 milioni; in aggiunta, altri 15 milioni che dipenderanno dal mancato raggiungimento di risultati; limiti al mercato, tetto agli stipendi e rosa ristretta per le competizioni europee dalle quali il Milan non rischia l’esclusione. Elliott ha già preannunciato a Fassone che l’affiancherà davanti all’Uefa, garantendo l’aumento capitale di 37 milioni 440 mila euro nel caso in cui Yonghong Li non lo facesse.
8- Sul passaggio di proprietà del Milan, tre giorni fa la Procura di Milano ha aperto un fascicolo modello 45, un procedimento che non prevede né ipotesi di reato né indagati. Che cosa può succedere?
Delle due l’una: o, dopo avere indagato, il procuratore aggiunto De Pasquale archivia oppure passa al Modello 44, cioè ipotizza un reato. Il che contempla una possibile rogatoria presso le autorità di Hong Kong per accertare la natura delle attività di Yonghong Li. In questo caso, i tempi si annuncerebbero inevitabilmente lunghi.
9- E’ vero che, se il 15 ottobre Yonghong Li non avrà restituito il prestito a Elliot, il fondo americano potrebbe vendere il Milan al miliardario uzbeko Alisher Usmanov, amico di Putin, numero uno di Gazprom, secondo uomo più ricco in Inghilterra, con un patrimonio stimato di 12 miliardi di euro, azionista di minoranza dell’Arsenal (30%); oppure a Dmitry Rybolovlev, presidente del Monaco o a Saeed Al-Falasi, patron del gruppo arabo International Triangle, le cui attività spaziano dall’edilizia alle assicurazioni agli investimenti immobiliari?
Allo stato attuale, nessuna proposta di acquisto del Milan è stata presentata né direttamente in Via Aldo Rossi né a Elliott. Una portavoce del miliardario uzbeko ha dichiarato: «Mr. Usmanov ha ricevuto molte proposte per acquistare società di calcio, alcune vengono considerate seriamente e altre invece non lo sono. Mr. Usmanov, però, non ha ricevuto nessuna proposta per acquistare il Milan». Il vicepresidente e direttore generale del Monaco, Vadim Vasilyev, ieri sera ha affermato: «Non c’è nessuna negoziazione in corso per la cessione del Monaco, campione di Francia in carica o per l’acquisto del Milan». Se il 15 ottobre Elliott subentrerà a Yonhgong Li, sarà Elliott a decidere che cosa fare, valutando le offerte che riterrà più appropriate.
10- I tifosi del Milan seguono costantemente il lavoro di Marco Fassone, diventato il loro punto di riferimento societario. Se il club passerà nelle mani di Elliott, Fassone resterà al suo posto?
Quando Yonghong Li ha acquistato il Milan, Elliott ha esatto che Fassone ne diventasse l’amministratore delegato e, nel contratto del dirigente, c’è una clausola di illicenziabilità. Fassone è il garante del presente e del futuro rossonero, qualunque sia la proprietà: con il suo staff sta risanando la società, dovendo fare i conti con la pesante situazione che ha ereditato.
Fonte: Corriere dello Sport