MILAN NEWS – Una gara tutt’altro che semplice da dirigere quella di ieri per il signor Maurizio Mariani, arbitro designato per Milan-Chievo Verona.
Sfida spigolosa, piovosa e ricca di cambi di fronte e clamorosi ribaltoni. E la moviola non passa affatto in secondo piano, perché vi sono almeno 2-3 episodi da rivedere determinanti. Il VAR è grande protagonista della domenica a San Siro, ma andiamo con ordine rispettando le descrizioni arbitrali della Gazzetta dello Sport.
Nel primo tempo l’argentino Castro colpisce il pallone in area con la mano, ma Mariani giudica giustamente involontario tale contatto. Nella ripresa succede di tutto: pareggia il Milan con Cutrone, abile a segnare su respinta di Sorrentino. L’arbitro annulla su segnalazione dell’assistente ma è il VAR a correggere la decisione e assegnare il gol, visto che il terzino Jarozszynski tiene perfettamente in gioco l’attaccante rossonero.
Rischia Stepinski, che meriterebbe il ‘rosso’ dopo un intervento durissimo su Biglia, ma Mariani lo grazie punendolo solo con l’ammonizione. Infine il rigore concesso al Milan nel finale (poi sbagliato da Kessié): fallo di mano di Tomovic su conclusione di Calhanoglu, il pallone sbatte sul ginocchio del difensore poi sulle braccia larghe. Il VAR guidato da Pairetto spinge per la concessione del penalty. Decisione giusta per il movimento innaturale delle braccia di Tomovic.
Keivan Karimi – Redazione MilanLive.it