MILAN NEWS – Dopo il rinvio del derby a causa della morte improvvisa di Davide Astori, il Milan torna in campo. Non in campionato, ma in Europa League, contro l’Arsenal.
Gennaro Gattuso in questi giorni ha dovuto lavorare molto sull’aspetto mentale della squadra. Che vive un buon momento di forma sotto tutti i punti di vista. Ma si ritroverà di fronte un avversario forte. In crisi di risultati, sì, ma con voglia di riscatto e grandi mezzi tecnici. I rossoneri avranno dalla loro parte un San Siro quasi tutto esaurito: sono circa 75mila gli spettatori previsti per questa gara. Che ricorda le grandi notti europee del grande Milan.
Milan-Arsenal: le parole di Gattuso
E di quel Milan ne faceva parte lo stesso Gattuso. Intervenuto in conferenza stampa, il tecnico ha spiegato cosa serve per fare una buona partita: “Dobbiamo farli correre, a loro non piace. Non bisogna sbagliare a livello mentale. L’errore da non commettere è di spaventarci dei 70mila, ma giocare la partita con le nostre qualità, e ne abbiamo di grandissime. Tensione? Ognuno la gestisce come vuole, ma bisogna viverla ed essere contenti di giocare una partita così. Siamo una squadra giovane e partite così ci aiuteranno in futuro”.
Gattuso ha vissuto questa sfida anche da calciatore, ma ora fa un altro lavoro: “Non ho ricordato le partite di Champions da giocatore. Ho pensato a come non prendere gol, a come affrontarla al meglio l’Arsenal. Di notte sogno Ozil, Wenger. La mia testa di oggi non è come quella di prima“. Il tecnico non vuole sentir parlare di singoli: “Ragioniamo da squadra, il singolo si deve mettere a disposizione. Se oggi stiamo facendo bene è perché questo si tocca con mano. Non me ne frega dei singoli, mi interessa il collettivo“.
Giocare partite del genere in Europa è molto difficile rispetto alla Serie A: “In Europa c’è un calcio diverso. Quando giocavo io si fischiava meno, in Italia le partite sono più chiuse. Loro hanno grandissime qualità. Come come noi. Dobbiamo abbinare quantità e qualità e sono sicuro che non sbaglieremo“. Di fronte Gattuso avrà un’icona come Arsene Wenger: “Non è una sfida fra noi perché non c’è partita. Ha grande esperienza, ha vinto tanto. Da 22 anni allena la stessa società. La mia strada è ancora lunga. Lui sta quasi per finire, io ho appena cominciato. Sarà una partita interessante, con una mentalità più nuova la mia, ma lui ha grande esperienza, gli piace far giocare la palla dal basso. C’è grande rispetto. Lo saluto e mi metto al mio angolo, i paragoni non si possono fare“.
L’allenatore rossonero parla delle differenze fra il nostro campionato e la Premier League: “Le squadre italiane in Europa si stanno facendo valere. Oggi il paragone fra azienda-calcio italiano e azienda-calcio inglese non esiste: quello che succedeva da noi dieci anni fa ora succede da loro. Ci sono più nomi in Inghilterra che in Italia. Ma mi sta piacendo il fatto che si possono far crescere i nostri giovani, proprio come stiamo facendo noi. Questo è un bene per noi. Bisogna aspettarli. Non è un caso se oggi si parla di Cutrone e di Calabria. Gli va data l’opportunità“.
A Giacomo Bonaventura viene chiesto se gli piacerebbe giocare in Inghilterra. Gattuso interviene con una battuta: “Ma lascialo stare, sta bene al Milan. Però ora mi hai creato un problema, ora Raiola si mette subito in moto…“. Wenger allena l’Arsenal da vent’anni ed è un percorso che piacerebbe fare anche a Rino: “Sì, mi piacerebbe costruire qualcosa di lunga durata. Vorrei fare questo lavoro per tanti anni, ma non so fin quando lo farò. Ci metto tutto me stesso e spesso ci arrivo cotto. Sono un po’ atipico, faccio più fatica io che i miei calciatori. O mi do una calmata oppure lo farò per altri pochi anni“.
In questi giorni si è parlato di un Milan che può giocarsela anche con una big come l’Arsenal. Ma Gattuso frena: “Per ora sono solo chiacchiere, poi domani lo dobbiamo dimostrare sul campo. Lo dicono tutti, sì, ma domani parla il campo. La nostra è una squadra migliorata molto su ogni livello. Loro hanno dei problemi, ma sono più forti di noi. Ha nomi importanti. Noi ci arriviamo con grande mentalità e condizione fisica“.
Infine il tecnico ci aggiorna sulle condizioni di Andrea Conti: “Più tardi abbiamo una riunione con lui e con i dottori. Non so se giocherà, le condizioni del campo di Solbiate non è in perfette condizioni. Non vogliamo rischiare nulla. L’importante è saper leggere i numeri, la forza sulla gamba, perché ha dei fastidi. Non bisogna aver fretta. Siamo a 30, manca poco per arrivare a 31. Il suo valore lo conosciamo, ma in questo momento ho il dovere di non rischiare nulla“.
Redazione MilanLive.it