NEWS MILAN – Gennaro Gattuso è il maggiore artefice della rinascita rossonera. Si sapeva che la squadra avesse qualità e non fosse quella vista con Vincenzo Montella a inizio stagione, però Rino ci ha messo tanto del suo.
E’ un Milan completamente trasformato da quando c’è lui in panchina. L’inizio non è stato facile, ma con il lavoro poi i risultati nel tempo sono arrivati. Non è un caso che i rossoneri contro la Lazio abbiano conquistato il 13° risultato utile consecutivo, oltre alla finale di Coppa Italia. Anche se non c’è tempo di rilassarsi ora, perché domenica sera c’è il derby di campionato contro l’Inter.
La Gazzetta dello Sport oggi evidenzia che Gattuso ha stretto a sé i giocatori prima dei rigori all’Olimpico. Li ha caricati e poi alla fine abbracciati per ringraziarli della vittoria sulla Lazio e della finale di TIM Cup ottenuta. Rino dopo il rigore decisivo di Alessio Romagnoli aveva fatto uno scatto in campo, ma in seguito ai primi festeggiamenti con la squadra ha lasciato la scena ai suoi ragazzi.
Queste le parole di Gattuso nel post-partita di Lazio-Milan: «Abbiamo tenuto bene il campo, abbiamo saputo soffrire e creare come con Kalinic: lì ho pensato che avrei dovuto lavorare sulla testa dei giocatori ma l’errore ci sta. Nikola è un campione. Il mio contratto è l’ultimo dei problemi, il primo era far rendere al massimo i giocatori bravi che avevamo e riunirci ai nostri tifosi. Ho fatto tanta gavetta ma non sono un grande allenatore, sembro diventato un guru della panchina invece dovrò ancora prendere legnate nei denti. Nessuno però mi ha regalato niente, ho fatto esperienze dure. Vivo un sogno e non avrei problemi a tornare ad allenare i ragazzi a Gallarate. Ora il derby, se vinciamo si possono fare altri discorsi. Ma merito va dato anche a Montella, ha dato dei concetti che poi io ho solo modificato».
Matteo Bellan