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Milan, ecco il piano: tra rifinanziamento, newco e soci minori

David Han Li, Marco Fassone e Massimiliano Mirabelli (©Getty Images)

MILAN NEWS – Lavorare duramente per garantire un futuro roseo e brillante al Milan. E’ quello che sta facendo la dirigenza rossonera, sapendo che i prossimi mesi saranno decisivi per il destino del club.

Tutti i tavoli sono aperti, ma quello più impellente, come scrive oggi la Gazzetta dello Sport, riguarda il rifinanziamento del debito con Elliott: sono circa 370 i milioni di euro che Milan e Rossoneri Lux devono al fondo statunitense entro ottobre, ma l’amministratore delegato Marco Fassone vuole chiudere la faccenda già in primavera. L’obiettivo sarebbe quello di farcela entro maggio.

La banca americana Merril Lynch è al lavoro per reperire uno o più finanziatori interessati a tale operazione, ma nel frattempo il Milan è intenzionato a creare una newco, ovvero una società sana che avrebbe in pancia diritti di immagine, tv, sponsorizzazione e stadio, capace di produrre ricavi con costi bassi e di staccare dei dividendi. Una manovra che agevolerebbe così anche il rifinanziamento. Tale good company dovrebbe essere di proprietà del Milan stesso e non di Yonghong Li, ovviamente.

La volontà è anche quella di completare tale operazione in vista dell’incontro con l’UEFA di fine marzo. Fassone vuole presentarsi con una situazione finanziaria più definita. A Nyon si valuterà l’ingresso del Milan nel regime del settlement agreement, con possibili sanzioni in arrivo. I rossoneri dovrebbero avere penalizzazioni in linea con quelle già avute da Inter e Roma nel recente passato.

Se arrivasse quella che non permette ingressi in lista UEFA di giocatori più costosi rispetto a quelli usciti (se compro Mister X a 80 milioni, per poterlo inserire in lista devono uscire dalla stessa lista giocatori per 80 milioni, altrimenti è utilizzabile solo in campionato), occorrerebbe fare valutazioni molto attente. La Gazzetta dello Sport scrive che nel prossimo mercato non ci sarà l’obbligo di effettuare cessioni pesanti. Sarà a disposizione un budget per fare 2-3 ritocchi.

Infine la questione soci: Yonghong Li, azionista di maggioranza del Milan, non vuole assolutamente vendere la società. Al massimo valuta l’ingresso di un socio di minoranza che possa dare una mano nella gestione. In tutto questo calderone di progetti e obiettivi societari non si dimentichi la volontà di entrare in Borsa entro il 2020.

Per quanto riguarda la vicenda stadio, da parte del Milan c’è apertura a qualsiasi soluzione. Però non vuole essere “spinto” via da San Siro e ragiona su tempistiche meno celeri rispetto all’Inter e al Comune. La priorità è avere un Giuseppe Meazza rinnovato oppure un impianto di proprietà.

 

Keivan Karimi – Redazione MilanLive.it

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Keivan Karimi