MILAN NEWS – Non è tanto il ciclo difficile e ricco di impegni a preoccupare Gennaro Gattuso, bensì le possibili ricadute che verrebbero prese come segnali devastanti.
Il suo Milan ha ingranato una buona marcia, ha migliorato i rendimenti ma ora non deve fermarsi, deve confermare ciò che di buono si è visto nelle ultime settimane. Gattuso, interpellato ieri in conferenza stampa, lo sa bene. La Gazzetta dello Sport riporta gli elogi e i richiami ai suoi: “Abbiamo lavorato bene, siamo meno stanchi e più brillanti. I musi lunghi? Se non ne sto parlando è perché sono contento. Anche se in una squadra di calcio ci saranno sempre, però occorre metterli da parte e metterci passione. La bravura di un allenatore deve essere anche parlare chiaro, senza prendere in giro nessuno. È meglio, a volte, non dire nulla”.
Il tour de force che parte oggi dalla sfida di Ferrara non deve preoccupare il mister ed i calciatori rossoneri: “Non penso al ciclo di fuoco, non penso a fare l’all-in, nel calcio non c’è nulla di sicuro. Ti fai il segno della croce e giochi: è tutto difficile, non possiamo permetterci di pensare alle altre, né alla classifica. Ora davanti a noi oltre alla Samp c’è pure l’Atalanta. Io ho un unico merito: aver creduto che la squadra dovesse alzare l’asticella in allenamento. La bravura poi è stata dei giocatori che hanno stretto i denti”
“Spero di continuare a fare quello che ho cominciato. Nel calcio perdi una o due partite e torni quello che eri prima. Per vent’anni da calciatore ne ho sentite di tutti i colori: che avevo due ferri da stiro ai piedi, che sapevo solo correre e non dovevo giocare al Milan. Io ho ottenuto una promozione dalla C alla B con un budget di un milione e mezzo contro squadre da 6 milioni. Poi, se il luogo comune è che Gattuso è solo cuore e grinta, non ci posso far nulla”.
Keivan Karimi – Redazione MilanLive.it