MILAN NEWS – La gara di domani vedrà sfidarsi Gennaro Gattuso e Massimo Oddo, due ex anime del Milan, due campioni del mondo che ormai sono in rampa di lancio nella loro carriera da allenatori.
A parlare dei loro progressi c’ha pensato alla Gazzetta dello Sport un dirigente simbolo del Milan che fu, quell’Ariedo Braida che è il simbolo di una società vincente e produttiva, protagonista di miriadi di colpi sul mercato per arricchire la qualità del club rossonero.
Davvero contento Braida, attuale d.s. del Barcellona, nel commentare il cammino da tecnici di questi due suoi vecchi pupilli: “Li ho visti crescere e quindi per me è una grande soddisfazione, anche perché stanno facendo tutti e due molto bene. Mi interessa soprattutto una cosa: l’importante è che facciano giocare bene a calcio le loro squadre. Sì, il bel gioco, come faceva il mio Milan. Il calcio deve avere un effetto estetico: il gol è importante, ma deve anche essere bello”.
Concentrandosi su Rino Gattuso, l’ex direttore milanista non può non ricordare la crescita del centrocampista divenuto poi leader intoccabile: “Per Gattuso avevo dovuto insistere un attimo con Galliani. Me lo segnalò il “nostro” Buriani, che all’epoca era il direttore sportivo della Salernitana. Insistette parecchio e comunque noi lo stavamo già seguendo. Lo prendemmo perché era un ragazzo promettente, rappresentava il nuovo con grinta, voglia ed entusiasmo. Quando arrivò, Zaccheroni non lo faceva giocare e lui si lamentava. Gli risposi: ‘Non ti preoccupare, non ti abbiamo preso per farti giocare una volta ogni tanto, ma per tenerti parecchi anni’. Aveva troppo dentro il cuore i colori rossoneri. Un ragazzo stupendo, con un grande senso di riconoscenza. Tutt’ora lo sento abbastanza spesso, quando passo da Malpensa poi mi fermo al suo ristorante a Gallarate: ovviamente ospite suo, non mi deve chiedere nemmeno un centesimo…”
Braida infine racconta un aneddoto che risale al post-finale di Champions League del 2003 a Manchester: “Dopo la vittoria sulla Juve l’adrenalina era ancora tanta. Nel cuore della notte Rino organizzò nel campo davanti all’hotel una partitella in famiglia a cui parteciparono anche alcuni dirigenti, fra cui io”.
Keivan Karimi – Redazione MilanLive.it