NEWS MILAN – Alessandro Nesta è stato uno dei più grandi difensori della storia del calcio. Tra Lazio e Milan ha vinto parecchi titoli, riuscendo pure a coronare il sogno di trionfare ai Mondiali con l’Italia nel 2006.
Dopo il ritiro da giocatore, ha intrapreso la carriera da allenatore e negli ultimi anni ha guidato il Miami FC. Con la franchigia della Florida, militante nella NASL e che ha pure Paolo Maldini tra i soci, ha maturato un po’ di esperienza e si è tolto qualche soddisfazione. Conclusa l’avventura lì, adesso ha voglia di mettersi in gioco altrove, in una realtà di livello maggiore.
Nesta è stato intervistato da La Gazzetta dello Sport e ha spiegato che vuole salire di livello dopo il Miami FC. Non per forza deve tornare in Italia, ma cerca un club con un progetto concreto e di qualità. In Serie A è stato cercato e non lo nasconde: “Mi sono arrivate proposte dal Belgio, dalla Francia, dalla Turchia. In Italia non è facile. Ho parlato con il Crotone, ma probabilmente non sono ancora pronto per una situazione simile: loro devono salvarsi ed è un contesto che non ho mai vissuto. Non voglio fare il passo più lungo della gamba. A marzo comunque torno in Italia per gli aggiornamenti. Dovrei andare da Gasperini, sono molto curioso di vederlo all’opera. E poi sarebbe bello vedere Sarri, con Conte è uno dei miei modelli”.
L’ex difensore del Milan ha dei riferimenti ben precisi per la sua carriera da allenatore. La stessa intrapresa da Gennaro Gattuso, ora sulla panchina rossonera e di cui Nesta parla così: “In realtà lo vedo ancora come un compagno e credo sarà sempre così. La stessa cosa vale per Simone Inzaghi. Mi incuriosisce capire come vivono le loro panchine, le loro idee. Io li ho conosciuti sul campo: Rino è uguale, Simone no. Lui viveva per il gol e non vedeva null’altro, credo abbia allargato molto la mente per poter allenare”.
Sandro su Gattuso ha approfondito ulteriormente il discorso, auspicando che faccia grandi cose a Milanello: “Spero che possa far ripartire un ciclo vincente, anche se si fanno tanti altri nomi. Prendete proprio la Lazio: tutti volevano Bielsa, ma è arrivato Simone. E guardate com’è andata. Ora Rino sta rimettendo a posto i cocci. Prima occorre risistemare, poi si può passare alle proposte tecnico-tattiche. Ultimamente non l’ho sentito, lui è uno che quando si chiude a Milanello stacca tutto e pensa solo a lavorare. E’ una macchina da lavoro, una passione come la sua ce l’hanno in pochi. Comunque quando penso a lui, penso all’amico, non all’allenatore”.
Clarence Seedorf, Filippo Inzaghi, Cristian Brocchi e ora Gattuso. Quattro ex giocatori rossoneri che hanno rischiato di bruciarsi per andare sulla panchina del Milan. Nesta commenta: “Al Milan non si può dire di no. Impossibile. Ti devi lanciare, e comunque hai tutto il materiale per lavorare al meglio: dalle strutture ai giocatori”.
In seguito Sandro parla di Leonardo Bonucci e anche di Alessio Romagnoli, uno dei suoi eredi designati tempo addietro: “La scelta di passare dalla Juve al Milan è stata molto coraggiosa, ma l’ha caricato di troppe responsabilità. Si è fidato troppo di se stesso. Romagnoli? Negli ultimi tempi il Milan, alle prese con tanti problemi, non ha giovato molto a chi deve crescere. Alessio, per crescere, dovrebbe giocare la Champions o un Mondiale: lì si vedrebbe il vero spessore del giocatore”.
A Nesta viene domandato chi allenerebbe tra Milan e Lazio, oltre che una previsione su come termineranno il campionato le due squadre: “Adoro entrambe le squadre e francamente le allenerei tutte e due. L’obiettivo personale e l’ambizione ci sono. Come finiranno la stagione? Intanto dico che lo scudetto sarà ancora affare della Juve, che ha la rosa più competitiva. Poi, Lazio in Champions: ha gioco e organico per arrivarci. Il Milan al massimo può ambire all’Europa League, ma più che altro auguro a Gattuso di trovare continuità. Diciamo 23 anni ben fatti, dopo i quali se ne va e… arrivo io (ride, ndr)”.
Redazione MilanLive.it