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Milan, Mirabelli: “Nessun flop, non compriamo. Montella? Mercato condiviso”

Massimiliano Mirabelli (foto acmilan.com)

NEWS MILANMassimiliano Mirabelli è approdato in rossonero tra lo scetticismo generale, dato che era un personaggio poco conosciuto. Ha ricevuto da Marco Fassone l’incarico di direttore sportivo, l’occasione della vita. E in estate era riuscito ad attirare parecchi consensi con le sue operazioni di mercato.

Tanto entusiasmo da parte dei tifosi e anche diversi media esaltavano gli acquisti del Milan. Poi sul campo le cose non sono andate come ci si aspettava, dunque sono arrivate le critiche. Nonostante ciò, Mirabelli ha sempre creduto nella bontà del suo lavoro. Il dirigente calabrese ha sempre pensato che gli innesti presi non fossero sbagliati. Ma essi per qualche ragione non hanno reso quanto prima di approdare a Milanello.

Milan: Mirabelli parla di mercato e non solo

Massimiliano Mirabelli è stato intervistato da La Gazzetta dello Sport e ha chiarito che il club a gennaio non dovrebbe fare operazioni di calciomercato Milan in entrata: «L’aggiornamento resta un fattore continuo, nel fine settimana ad esempio sarò in Germania per assistere ad alcune partite. Sto parlando di aggiornarsi, non di mercato. In entrata non faremo nulla, ve lo dico come informazione ufficiale. In uscita qualche movimento ci potrebbe essere, ma cose piccole. I nomi sono quelli che stanno circolando, quello che ha le richieste più concrete è Gustavo Gomez dal Boca».

Tuttavia, al direttore sportivo rossonero viene fatto notare che a centrocampo un vice di Franck Kessié potrebbe essere utile: «Il ragionamento ci sta, ma vi chiedo: dopo averne acquistati undici, siamo sicuri che prenderne un dodicesimo sarebbe la scelta giusta? Oggi credo che la soluzione sia già in casa. Per esempio Montolivo. Il nostro imperativo è la valorizzazione della rosa già esistente».

Mirabelli è stato accusato di aver speso troppi soldi per il mercato estivo, visti i risultati non in linea con le aspettative. Ma lui è convinto di aver agito bene: «Non mi sembrano cifre eccessive. Tutti considerano l’esborso complessivo, io invece invito a scorporarlo e analizzarlo. Non abbiamo strapagato nessuno e vi dirò di più: se, in pura teoria, domani mettessimo qualcuno dei nuovi sul mercato, andremmo a guadagnarci. Pentimenti? No, li ritengo tutti giocatori validi, che formano un gruppo solido e ci danno tranquillità per il futuro. Sono lo zoccolo duro del Milan e nonostante molti di loro non stiano rendendo in base alle aspettative, a livello patrimoniale non esiste alcun flop».

Tra le questioni più spinose in casa Milan c’è stata sicuramente quella riguardante Gianluigi Donnarumma. Il dirigente calabrese sul 18enne portiere spiega: «Gigio ha rinnovato con grande gioia e ha sempre espresso la volontà di restare al Milan. Noi saremmo felicissimi se finisse la carriera qui. Nel momento in cui non avesse più desiderio di restare, cosa che non ci risulta, ne favoriremmo l’uscita. Controvoglia non resta nessuno».

Il Milan è preoccupato dalle sanzioni che l’UEFA impartirà per il settlement agreement? Mirabelli risponde: «Noi siamo, e saremo, all’interno delle regole e dei paletti Uefa. La nostra macchina di costruzione andrà avanti, senza preoccupazioni».

Il direttore sportivo rossonero non è preoccupato neppure dalle voci negative che circolano attorno a Yonghong Li: «Per nulla. A me non sposta niente: i soldi arrivano regolarmente e poi c’è David Han Li, molto presente e grande intenditore di calcio. Inoltre ha il pregio di non interferire mai col lavoro altrui».

Mirabelli spiega che il calciomercato estivo è stato fatto in piena condivisione con Vincenzo Montella, allenatore poi esonerato per mancanza di risultati e ripartito dal Siviglia: «Abbiamo condiviso tutto, a partire da una campagna acquisti così aggressiva, tant’è vero che ho conservato i messaggi entusiasti che mi mandava, per esempio, durante la trattativa Bonucci. Provo dispiacere per come è finita, a livello affettivo e professionale. Se avesse funzionato come avrebbe dovuto, il Milan sarebbe in Champions e lui al suo posto».

Al posto di Montella è arrivato Gennaro Gattuso, che già sedeva sulla panchina della Primavera del Milan. Il braccio destro di Marco Fassone si esprime così su questa scelta: «Avevamo bisogno di dare un segnale forte ai giovani in termini di Dna milanista. Rino è stato scelto: punto. Non è stata una soluzione di ripiego, me ne assumo le responsabilità e sono felice di come sta lavorando. Occorreva passare attraverso il lavoro sodo per migliorare, con l’aggravante che era già dicembre. Ho trovato uno che lavora più di me, ce lo diciamo anche in dialetto calabrese: “Mi stai esaurendo”…».

 

Matteo Bellan

Scritto da
Matteo B.