Può essere la vittoria della svolta quella colta dal Milan nel derby di Coppa Italia contro l’Inter. I rossoneri vincono 1-0 meritatamente e si qualificano alla Semifinale, dove incontreranno la Lazio.
La squadra di Gennaro Gattuso ha voluto maggiormente questo successo rispetto a quella di Luciano Spalletti. Ci ha messo più cuore, grinta e convinzione nel voler vincere il derby a San Siro. La Gazzetta dello Sport nella sua analisi riconosce che il Milan poteva anche vincerla prima dei tempi supplementari.
Il primo tempo non è stato bellissimo da vedere, troppi errori in fase di costruzione. Però comunque i rossoneri hanno avuto due occasioni con Giacomo Bonaventura e Jesus Suso. I nerazzurri invece non hanno mai calciato in porta e si sono visti giustamente annullare un gol per fuorigioco di Andrea Ranocchia. Decisivo il VAR.
Nella ripresa l’Inter ha avuto una chance clamorosa con Joao Mario, che però a pochi passi dalla porta ha calciato male e consentito al bravo Antonio Donnarumma di respingere e salvarsi. Il Milan si è scosso e ha reagito. Occasione sciupata anche con Bonaventura, che di testa a porta praticamente sguarnita ha mandato alto il pallone dopo una incerta respinta di Samir Handanovic sul solito cross velenoso di Suso. Poi è stato lo spagnolo stesso a colpire una traversa con un suo tiro deviato da un avversario.
Gli allenatori hanno fatto alcuni cambi. Gattuso mettendo Hakan Calhanoglu per Manuel Locatelli ci ha azzeccato. Bonaventura è scalato a centrocampo e il turco da esterno offensivo ha dato maggiore qualità. Il Milan ha giocato meglio dell’Inter, si vedeva che aveva più voglia di vincere. Si è dimostrato superiore anche fisicamente alla distanza.
Dopo lo 0-0 dei tempi regolamentari, si è andati ai supplementari. E nel primo è arrivato il gol-vittoria del Milan. Grande assist di Suso e tiro di controbalzo di Patrick Cutrone che non lascia scampo a Samir Handanovic. L’Inter è stata incapace di reagire e così il Milan si gode un meritato successo che può aiutarlo a rilanciarsi anche in campionato.
Matteo Bellan
