MILAN NEWS – Si è affievolito il caos riguardante Gianluigi Donnarumma, portiere del Milan finito sotto l’occhio del ciclone per via di alcune ‘lamentele’ riguardo alle pressioni subite dal club per firmare il contratto lo scorso mese di luglio.
Una situazione che ha scatenato l’ira di molti tifosi rossoneri, che hanno contestato Gigio in occasione di Milan-Hellas Verona in Coppa Italia. Il giovane portiere però ha allontanato certe voci ammettendo: “Non ho mai detto né scritto di aver subito violenza morale quando ho firmato il contratto”. Un’affermazione vera in effetti, visto che oggi la Gazzetta dello Sport ha scovato la realtà dei fatti. Donnarumma non si è mai lamentato con atti scritti delle pressioni del Milan al momento del rinnovo, bensì un mese prima. La raccomandata dei suoi legali risale al 14 giugno. C’è stata poi la richiesta di risoluzione a settembre, per via delle mancate clausole rescissorie.
Donnarumma-Milan: tutta la storia sul contratto
Tornando indietro con la memoria, nel mese di giugno, Donnarumma fu vittima di contestazioni feroci per via della forte titubanza nel momento del possibile rinnovo fino al 2021. Addirittura durante un match con l’Under-21 italiana fu vittima di cori, striscioni ed un lancio di banconote false a testimoniare quanto fosse legato, a detta dei tifosi, più al denaro che alla maglia. In un primo momento, infatti, Gigio aveva rifiutato di prolungare con il club. E i milanisti sia sui social che all’Europeo lo avevano criticato.
Il 14 giugno, l’avvocato Vittorio Rigo inviò una lettera al Milan perché “la condotta vessatoria posta in essere, in maniera ormai sistematica e per quel che appare più grave progressiva. Evidente è la prostrazione psicologica di Donnarumma, che non poteva non avere una ricaduta sulla sua salute e personalità morale”.
Concetti che Mino Raiola espresse nelle successive interviste concesse. L’agente non gradiva l’atteggiamento della società, in particolare di Massimiliano Mirabelli. Troppe pressioni sul ragazzo per farlo firmare. Però poi le parti si riavvicinano e a luglio si arriva alla firma ufficiale del rinnovo di Donnarumma. Sulla parola era stata anche definita la doppia clausola rescissoria (70 milioni con Champions League e 40 senza).
Ma quel dettaglio non fu poi inserito nel contratto da parte del Milan. Ci fu l’impegno a risolvere tutto in breve tempo, ma così non fu. L’avvocato Vittorio Rigo torna a scrivere e stavolta chiede «di depositare entro 10 giorni» quell’accordo con la minaccia di chiedere la risoluzione del contratto. In realtà non accade nulla, però le parti rimangono in contatto.
Il legale del Milan, Mattia Grassani, alla Gazzetta dello Sport dichiara: «L’AC Milan ha sempre agito per tutelare gli interessi dei propri tesserati da qualsiasi pressione esterna. La condotta dirigenziale è sempre stata improntata alla chiarezza e alla correttezza, con Donnarumma e con tutti gli interlocutori. Per tutelare il rapporto umano e professionale».
Adesso è previsto un incontro tra Marco Fassone e Mino Raiola per chiarire la situazione e discutere del futuro. Dal Milan hanno fatto sapere che non c’è volontà di vendere Donnarumma. Deve essere il ragazzo a chiedere la cessione e, nel caso, saranno valutate le offerte.
Redazione MilanLive.it