MILAN NEWS – Come detto Milan-Atalanta sarà la partita degli ex di turno. Ben nove tra campo e panchina tra le due formazioni lombarde che hanno dunque intrecci e storie parallele da tanti anni a questa parte.
Uno di loro è Bryan Cristante, talento classe ’95 che esordì giovanissimo con il Milan ma non riuscì a farsi notare, tanto da essere ‘sacrificato’ con una cessione onerosa al Benfica. Oggi è titolare dell’Atalanta e oggetto prezioso del mercato. La Gazzetta dello Sport lo ha intervistato per scoprire le sue sensazioni da ex di turno.
Cristante ritrova Gennaro Gattuso, che era ancora calciatore quando il giovane Bryan si affacciava al calcio dei grandi: “A Gattuso posso solo dire grazie. Pure al Milan, dai: ha preferito giocatori già pronti, il mio agente e Galliani si sono fatti delle gran litigate, ma anche se altrove, mi ha lasciato libero di crescere. Rino non l’ho mai visto mollare un centimetro in allenamento, risparmiarmi un cazziatone o belle parole. Solo per me – “lavora, fai una corsa in più” – o per tutto il gruppo: quante volte ci riuniva e parlava per tenerci tutti sul pezzo. Sembrava già allora allenatore vero e ritrovarlo oggi su quella panchina un po’ mi fa strano”.
Il centrocampista ha poi ricordato il suo esordio con la maglia del Milan in Champions League: “Il sabato prima di Praga avevo giocato con la Primavera, arriva Dolcetti serissimo: ‘Vai a Milanello, c’è da preparare la gara di Champions’. Io penso: rifinitura e a casa. Invece il team manager Mentana mi dà il foglio dei convocati: vicino al mio nome c’è una «x». In pullman e sull’aereo non sapevo neanche dove sedermi e mi ritrovai seduto in panchina: arrivò di nuovo Mentana – ‘Scaldati’ – e iniziò a bollirmi la testa. Allegri mi dice ‘ ti metto dentro stai tranquillo’. Ibra era seduto accanto a me e mi fa ‘Sarà facile, sereno’. Facile? Un cavolo: ero stordito, non sentivo più cosa mi dicevano. Iniziai a correre più veloce possibile dove vedevo la palla. Anzi, dove capitava”.
Keivan Karimi – Redazione MilanLive.it