Era atteso per oggi il verdetto dell’UEFA in merito alla concessione al Milan del tanto discusso voluntary agreement. Un regime che consentirebbe al club di rientrare nei parametri del Fair Play Finanziario nei prossimi anni senza incorrere in sanzioni.
Questo accordo volontario è previsto per quei club che nei mesi prima hanno cambiato proprietà, come successo al Milan. Finora non ci sono stati dei precedenti, dunque la società rossonera sarebbe stata eventualmente la prima a beneficiarne. C’era però pessimismo sulla risposta dell’UEFA. In caso di bocciatura della richiesta, e di conseguenza del piano finanziario presentato da Marco Fassone, si passerebbe alla discussione del settlement agreement in primavera. Un regine con sanzioni e restrizioni precise.
Pochi minuti fa è apparso questo il comunicato ufficiale sul sito dell’UEFA in merito alla decisione sulla richiesta del Milan:
“La Camera Investigativa dell’indipendente Organo di Controllo Finanziario dei Club UEFA ha analizzato la richiesta presentata dall’AC Milan per quanto riguarda il voluntary agreement previsto dal regolamento del Financial Fair Play (FFP).
Dopo un attento esame di tutta la documentazione presentata e delle spiegazioni fornite, la Camera ha deciso di non concludere il voluntary agreement con l’AC Milan.
In particolare, la Camera ha considerato che, a oggi, ci sono ancora delle incertezze per quanto riguarda il rifinanziamento del debito che deve essere rimborsato a ottobre 2018 e le garanzie finanziarie fornite dai maggiori azionisti.
L’AC Milan continuerà ad essere soggetto all’attuale monitoraggio e la situazione verrà valutata di nuovo nei primi mesi del 2018.”
Nonostante la dettagliata documentazione presentata da Fassone, l’UEFA ha deciso di bocciare la richiesta rossonera. Non convincono i punti inerenti il rifinanziamento del debito con Elliott Management Corporation e neppure le garanzie finanziarie di Yonghong Li e soci. Nel 2018, dunque, si discuterà di settlement agreement.
Matteo Bellan