MILAN NEWS – Se si potesse unirli verrebbe fuori probabilmente il calciatore perfetto: tecnica, qualità, corsa, polmoni e l’utilizzo di entrambi i piedi in maniera fantastica.
Fabio Borini e Simone Verdi sono due calciatori piuttosto diversi, ma accomunati da un destino incrociato che viene ricordato oggi dalla Gazzetta dello Sport; più o meno coetanei (il rossonero ha un anno in più) si sfidano oggi nell’incontro di San Siro dopo aver percorso quasi una carriera a specchio.
Borini è cresciuto nelle giovanili del Bologna, stimato da Giancarlo Marocchi ed esploso come attaccante coraggioso e senza fronzoli. Ma nel 2007, senza un rinnovo adeguato, i rossoblu se lo lasciarono sfuggire, causa l’intervento del Chelsea che decise di ‘rapirlo’ e portarlo a Londra, dove è maturato caratterialmente per poi tornare in Italia solo nel 2011 nella rosa della Roma. Oggi è un tuttofare per il Milan, l’acquisto meno caro dell’estate destinato ad un ruolo da comprimario, invece è tra i calciatori più utilizzati tra campionato e coppa.
Verdi invece è uno dei migliori talenti italiani venuti fuori dalle giovanili di Milanello; classe ’92, si è fatto notare nella Primavera di Giovanni Stroppa come trequartista rapido e abilissimo ad utilizzare entrambi i piedi. Un paio di panchine in Coppa Italia poi tanti prestiti in giro per l’Italia. L’esplosione definitiva è arrivata nel Bologna di Donadoni, che lo ha aiutato ad esprimersi da titolare e lo ha reso non solo un grande talento, ma anche un attaccante da Nazionale maggiore. Un piccolo rimpianto per il Milan, che oggi dovrà stare attenta alla sua vena da ex col dente avvelenato.
Keivan Karimi – Redazione MilanLive.it