MILAN NEWS – Ieri a Nyon è andato in scena un incontro che in qualche modo sarà fondamentale per i destini del progetto Milan, dal punto di vista economico, strategico e persino tecnico.
La Investigatory Chamber del Club Financial Control Body, ovvero la commissione UEFA riunitasi ieri a Nyon, ha discusso per ore del piano finanziario presentato dalla dirigenza un mese fa, con tanto di richiesta di inserimento nel regime del ‘voluntary agreement’. Secondo la Gazzetta dello Sport la risposta tanto attesa a Milano appare scontata e potrebbe voler dire bocciatura, ma l’ufficialità dovrebbe arrivare nei giorni della prossima settimana, da martedì in poi, con tanto di motivazioni che però già ad oggi sembrano decisamente chiare.
Nonostante le smentite formali dell’UEFA, pare che il business plan a cui ha lavorato l’amministratore delegato Marco Fassone non abbia convinto appieno la commissione; c’è scetticismo sulla questione finanziaria, visto il debito che il Milan e l’azionista di maggioranza Yonghong Li hanno maturato con Elliott Management Corporation e le trattative ancora lunghe per il rifinanziamento con l’altro fondo newyorkese Highbrigde. Tale situazione non ha permesso al club di presentarsi a Nyon con un accordo già concluso e per chi giudica è parsa una minaccia alla continuità aziendale del club.
Appare chiara la retrocessione del Milan nel regime del ‘settlement agreement‘, soluzione che costringerà il club a fornire nuove documentazioni, ulteriori sedute di discussione e un pronunciamento solo in vista della primavera scorsa. Tempi sempre più prolungati per un Milan che in questo modo vede calare vistosamente la propria autonomia gestionale in vista di una nuova qualificazione alle coppe europee.
Keivan Karimi – Redazione MilanLive.it