NEWS MILAN – Cristian Brocchi conosce molto bene l’ambiente rossonero, avendolo vissuto da giocatore prima e da allenatore poi. Ha avuto una breve e sfortunata parentesi da tecnico della Prima Squadra, subentrando a Sinisa Mihajlovic nel finale di stagione.
Una situazione diversa rispetto a quella di Gennaro Gattuso, che rimpiazza Vincenzo Montella sulla panchina del Milan a fine novembre e dunque con tanti mesi davanti per poter lavorare e dimostrare di essere all’altezza. Anche se in questo momento tutti si aspettano risultati immediati, considerando il calendario abbordabile. Vedremo se ci sarà l’attesa svolta, finora proclamata e mai arrivata realmente.
Brocchi è stato intervistato dal Corriere della Sera per commentare l’avvento di Gattuso sulla panchina del Milan. Subito evidenzia che si tratta di una condizione diversa da quella in cui si ritrovò lui: «Sono situazioni differenti. Lui mediaticamente ha più forza di me, è amato dalla gente e può contare sull’aiuto dei dirigenti. Io, invece, sono arrivato nel mezzo del tormentone societario e mi hanno subito massacrato».
L’attuale assistente di Fabio Capello allo Jiagsu Suning ha continuato a parlare delle differenze esistenti tra la sua situazione di allora e quella in cui si ritrova Rino adesso, disponendo di tempo e di una squadra migliore: «Anche in questo caso le differenze tra noi sono notevoli. Gattuso ha più tempo del sottoscritto per trasmettere le sue idee e dare un’impronta alla squadra. Il mio Milan, alla fine, si è appena intravisto solo nella finale di Coppa Italia, che abbiamo perso immeritatamente. Se quella partita fosse finita in un altro modo, magari la storia avrebbe preso una piega diversa».
L’avventura di Brocchi sulla panchina del Milan terminò dopo la finale di Coppa Italia persa ai tempi supplementari contro la Juventus. Silvio Berlusconi avrebbe voluto confermarlo e lui lo ribadisce: «È vero, ma non me la sono sentita di andare avanti e al presidente gliel’ho detto. Quando sei giovane devi essere sostenuto dalla dirigenza, invece ho pagato il malessere che c’era intorno alla società. L’avventura di Gattuso nasce su altre basi».
L’ex allenatore rossonero descrive così Gattuso, senza aggiungere molto rispetto a ciò che già si nota dall’esterno ma confermando l’ottima persona che è: «È come lo vedete, con il fuoco dentro. Per me è stato un compagno leale, oltre che un amico e un grande giocatore. Siamo legati e tiferò per lui».
Infine a Brocchi viene domandato se si aspettava di vedere il Milan così in difficoltà dopo la faraonica compagna acquisti dell’ultimo calciomercato estivo: «Che non sarebbe stata una passeggiata potevo immaginarlo. Ma non che sarebbe andata così. La verità è che cambiare tanto è sempre un rischio. Il Napoli, la Juve e la stessa Inter sono più strutturate. Peccato per Montella, ma fare l’allenatore in Italia è più difficile che in altri Paesi».
Redazione MilanLive.it