NEWS MILAN – Sono giorni in cui si parla molto del destino societario del Milan. Prima sono emersi nuovi dubbi in merito alla solidità economica di Yonghong Li e poi nelle ultime ore è venuto fuori che l’UEFA sarebbe propensa a respingere la richiesta di ‘voluntary agreement’ fatta dal club.
Da Casa Milan nessuna replica ufficiale, però trapela comunque tranquillità per il futuro. Marco Fassone ha più volte spiegato che il ‘Diavolo’ non naviga in cattive acque. La dirigenza è impegnata a garantire prospettive rosee al club con progetti seri e concreti. Nonostante i dubbi della stampa, l’amministratore delegato ha sempre ostentato sicurezza. Una parte dei tifosi è fiduciosa, l’altra è un po’ preoccupata.
Mike Ozanian, giornalista di Forbes, ha dedicato un articolo proprio alla situazione del Milan. A suo avviso non ci sarebbe da stupirsi se il club cambiasse nuovamente proprietario e per un prezzo d’occasione.
Viene ricordato che Yonghong Li per completare l’acquisto della società rossonera da Fininvest ha dovuto ricorrere a un prestito di Elliott Management Corporation, fondo d’investimento americano descritto come ‘fondo avvoltoio’ per la sua tendenza ad acquistare debiti di aziende o Stati in difficoltà. Ci sono i casi si Congo, Perù e Argentina. L’uomo d’affari cinese ha ottenuto 300 milioni di euro, 180 (interesse dell’11,5%) dei quali serviti per il closing e altri 120 (interesse del 7,7%) iniettati nelle casse del Milan per fare calciomercato e coprire altri debiti. Entro ottobre 2018 circa 350 milioni andranno restituiti ad Elliott.
La dirigenza è impegnata nel rifinanziare questo debito trovando un’altro soggetto che subentri come creditore, garantendo al Milan più tempo (3-5 anni) per restituire la somma e a un tasso di interesse minore. C’è un accordo con l’advisor BGB Weston per individuare il soggetto migliore e pare che si sia fatto avanti il fondo americano Highbridge. Se l’operazione di rifinanziamento non andasse in porto, le azioni rossonere finirebbero ad Elliott. Ma Fassone si è detto fiducioso di farcela.
Ozanian nel suo articolo su Forbes ha aggiunto che l’UEFA sta monitorando la situazione finanziaria del Milan dopo l’acquisto da parte di Yonghong Li. Sul proprietario rossonero è recentemente emersa un’indagine del New York Times che ha rivelato che lo stesso Yonghong Li non avrebbe alcun impero minerario in Cina. L’uomo d’affari cinese aveva detto di possedere miniere di fosfati in patria, però le stesse apparterebbero in realtà a qualcun altro. Non c’è stata una replica ufficiale del diretto interessato su queste accuse.
E alla fine del suo pezzo Ozanian scrive che il Milan, che probabilmente mancherà la qualificazione alla redditizia Champions League, verrà venduto di nuovo prima o poi. E per un prezzo inferiore rispetto a quello pagato da Yonghong Li, ovvero 520 milioni per le azioni e 220 per i debiti. Il giornalista di Forbes conclude con una domanda: “Dov’erano le autorità del calcio quando Li stava firmando le carte per l’acquisto del club?”. Proseguono dunque le perplessità sull’uomo d’affari cinese.
Redazione MilanLive.it