MILAN NEWS – Due mesi fa esatti il crack, l’infortunio che nessun calciatore vorrebbe mai neppure ipotizzare. Andrea Conti è fermo dal 16 settembre, quando una torsione non positiva in allenamento gli procurò la rottura del legamento crociato del ginocchio.
Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Conti ha raccontato il suo stato d’animo in questi mesi, dopo la batosta muscolare che lo terrà ancora per un po’ fuori dai campi: “I primi 15 giorni sono stati molto difficili. Mi chiedevano riposo, io passavo dal letto al divano, poi la notte non dormivo. Ho sentito un dolore incredibile, poi mi è passato anche se per 15 giorni ho fatto colazione con l’antidolorifico per il male alla coscia. Mi hanno preso il tendine da lì, era come avere uno strappo. Mi hanno detto che tornerò a marzo ma dipende da come reagirà il ginocchio. Qualche giorno fa ho corricchiato, è stata una liberazione, anche se dopo 5’ non ce la facevo più. Con la palla ancora niente, giusto qualche palleggio”.
Dal punto di vista della personalità, dopo un infortunio del genere, si cresce molto. Lo conferma anche Conti stesso: “Io ho sempre avuto la sensazione di essere un ragazzo forte, prima dell’operazione ho capito che è vero. Certo, mi manca il campo: a 23 anni capisci che giocare è la cosa più bella. Per il resto, sono sempre io. Testardo, tranquillo, spero umile, legato alle nipotine e alla famiglia. È una famiglia bianconera e anche io da piccolo ero juventino, non mi vergogno. Ora tifiamo tutti Milan, anche se ho un bassotto che si chiama Arturo per Vidal“.
Si passa al discorso Nazionale, con la delusione per il mancato accesso al Mondiale 2018: “Io ero sicurissimo che ci saremmo qualificati. Sicuro sicuro sicuro. Si parla di frizioni tra squadra e allenatore ma io, per le poche volte che ho fatto parte del gruppo, non ho visto problemi. Erano tutti amici. Siamo forti, un’ottima squadra con ottimi giovani. Romagnoli, Rugani, Donnarumma, Caldara, Spinazzola, Gagliardini, Bernardeschi, Chiesa. Poi Belotti, Immobile e Verratti. C’è tanto per ripartire. Di Biagio tecnico ideale? Con i giovani ci sa fare. Per me sarebbe perfetto, ma aspettiamo e vediamo che decide la Federazione”.
La chiusura è sul Milan, approdo già sfiorato da Conti in passato e concretizzatosi poi questa estate: “Giocavo a Valmadrera, mi hanno contattato Inter, Milan e Atalanta. Ho fatto subito il provino con il Milan ma non mi piacevano l’ambiente, le persone. Mio papà ha scelto l’Atalanta ed è andata bene. Quest’anno invece ero appena arrivato al mare, stavo ritirando i bagagli e mi hanno chiamato: “Devi tornare”. Qui ho trovato un grande club con grandissima organizzazione. Il Milan verrà fuori, sicuro. Servirà tempo ma andremo in Champions. Juve e Napoli sono davanti, l’Inter è molto preparata, poi ci sono Roma e Lazio. Ce la giochiamo con loro”.
Keivan Karimi – Redazione MilanLive.it