MILAN NEWS – Domani come detto è già tempo di verifiche fondamentali per la società Milan. La dirigenza, in particolare l’a.d. Marco Fassone, è attesa a Nyon per valutare la fattibilità dell’inserimento nel regime di ‘voluntary agreement’.
L’UEFA, che ha già rimandato il business plan presentato dal Milan a giugno, dovrà studiare le nuove carte presentate dai dirigenti per capire se il club ha margini di miglioramento finanziario e un progetto solido alle spalle per poter accettare l’inserimento nel suddetto regime liberale. Altrimenti il Milan sarà costretto dal 2018 ad aderire al ‘settlement agreement‘, una sorta di patteggiamento per i conti in rosso che obbligherà la società di via Aldo Rossi a rinunciare ad investimenti, spese di mercato e porterà probabilmente a sanzioni ed a restrizioni della rosa.
Tra gli elementi a rischio c’è sempre il famoso debito da risanare con Elliott Management, il fondo statunitense che in primavera ha prestato ben 303 milioni di euro (interessi esclusi) per il closing con Fininvest da parte della Rossoneri Lux. Una situazione che convince poco l’UEFA, la quale non gradirebbe l’eventuale passaggio di proprietà del Milan dalle mani cinesi a quelle di Elliott in caso di inadempienza del debito entro l’autunno 2018. Nonostante la società di Paul Singer sia considerata tra le migliori al mondo nella valorizzazione e vendita di asset finanziari internazionali, l’organo centrale del calcio europeo non sarebbe felice di vedere il Milan passare nelle grinfie di questo hedge-fund.
Keivan Karimi – Redazione MilanLive.it