Suso-dipendenza del Milan: Allegri ingabbia lo spagnolo e vince

Mario Mandzukic duella con Suso (©getty images)

Poteva essere la partita della grande svolta per il Milan, reduce dalla buona vittoria contro il Chievo Verona, ma così non è stato. Contro la Juventus è arrivata la quinta sconfitta in undici giornata di campionato. Tante, troppe. Quarto scontro diretto perso, dopo quelli contro Lazio, Roma e Inter.

L’avvio aggressivo dei rossoneri aveva fatto ben sperare, però è stata un’illusione durata neanche un quarto d’ora. Poi la squadra bianconera ha preso le contromisure, aggredendo a sua volta ma con maggiore incisività e limitando così la costruzione di gioco del Milan, incapace di trovare idee e spazi contro un avversario ben organizzato.

I due gol della Juventus sono perle di un campione come Higuain, che appena vede la possibilità di segnare non ha perdonato. Due prodezze da grande bomber, quello che manca al Milan, ma che sarebbero state evitabili se i rossoneri nelle due occasioni fossero stati più decisi nel contrastare l’azione avversaria. Nell’1-0 Biglia perde Dybala, poi Zapata e Romagnoli perdono il ‘Pipita’. Nel 2-0 è Rodriguez a farsi portare a spasso dall’argentino.

In mezzo alle due reti della Juventus la traversa clamorosa di Kalinic, che a due passi dalla porta riesce a far compiere un miracolo a Gianluigi Buffon. Non ci sono scuse, lì il croato doveva fare gol. Sarebbe stato 1-1 a fine primo tempo e forse (non c’è controprova ovviamente) nella ripresa il Milan sarebbe entrato in campo con piglio differente. Per l’ex Fiorentina prova generosa, dato che quando c’è da lottare non si tira indietro, però al momento di buttarla dentro deve esserci. E’ stato comprato per questo.

Oltre a Kalinic, a tradire sono stati anche altri colpi estivi importanti come Biglia e Calhanoglu. L’argentino perde troppi palloni, è lento nel dettare la manovra e non ha ancora tirato fuori la personalità vista ai tempi della Lazio. Non è ancora riuscito a prendere le redini del centrocampo. Questo è grave. Ed è grave pure che un calciatore dotato tecnicamente come Calhanoglu non crei praticamente nulla in 90 minuti di Milan-Juventus. Ad oggi ci sono tanti dubbi sull’acquisto del turco, risultato finora poco funzionale. Pure Kessié è altalenante e delude, ma è l’attenuante dell’età almeno.

C’è poi il capitolo Suso, ieri ingabbiato da Massimiliano Allegri. Senza lo spagnolo libero di inventare, la produzione offensiva rossonera è assolutamente scarsa. L’ex Liverpool era puntualmente raddoppiato e i compagni lo hanno poco aiutato. Probabilmente nel mercato estivo bisognava pensare a un giocatore che dall’altra parte potesse essere un’alternativa a lui. Calhanoglu finora non sta convincendo e non a caso Montella verso fine luglio spiegava l’esigenza di andare a prendere una mezzala, un esterno offensivo e un centravanti. Poi è arrivato solo l’attaccante (Kalinic) e il resto della storia lo conosciamo.

Montella rimane al suo posto anche Milan-Juventus, fiducioso nonostante tutto di poter riuscire a conquistare risultati a breve. Non essendoci granché alternative all’attuale mister, speriamo che lui riesca a portarci fuori dal tunnel nel quale siamo entrati anche per sue responsabilità. Ora è obbligatorio battere l’AEK Atene e il Sassuolo, prima di scontrarsi contro il fortissimo Napoli. Speriamo che il ‘Diavolo’ si rialzi.

 

Matteo Bellan (segui @TeoBellan)

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