MILAN NEWS – Rivalità ma sempre grande rispetto. Inter e Milan si affrontano in un derby dalle mille emozioni senza però trascendere dall’idea di sportivo e orgoglioso contrasto che si è instaurato negli anni passati.
Uno dei simboli dell’eleganza e della sportività in campo è sicuramente stato Javier Zanetti, che nelle fila interista ha disputato miriadi di derby senza mai mancare di rispetto ai rivali milanisti. Intervistato oggi dalla Gazzetta dello Sport, l’ex storico capitano nerazzurro ha anticipato i temi del match di domenica: “Mi aspetto un Milan pericoloso, gara d’altronde decisiva per entrambi nella corsa per la Champions. Sarà un grande derby. Dall’Inter vorrei vedere ulteriori segnali di crescita sotto tutti i punti di vista. Una vittoria aumenterebbe l’autostima di un gruppo che si sta già dimostrando compatto e totalmente coinvolto dal nuovo corso tecnico”.
Impossibile non paragonare Zanetti a Paolo Maldini, altro grande capitano con cui le sfide sono state sempre ricche di classe e rispetto reciproco: “Giocare Inter-Milan a San Siro, con 80.000 persone sugli spalti, è un’esperienza unica al mondo. Con Paolo abbiamo poi vissuto derby storici, fantastici, pieni di fuoriclasse. Si fermava il mondo per vedere Inter-Milan”.
Zanetti ha poi fatto un tuffo nel passato, andando a fare un podio dei derby da lui disputati con la numero 4 dell’Inter sulle spalle: “Iniziamo con il mio primo derby in campo, finì 1-1, reti di Paganin e Savicevic. Ero emozionatissimo all’idea di giocare contro Franco Baresi e Paolo Maldini, che allora erano già dei monumenti. Poi c’è Inter-Milan 2-2, 13 marzo 1999, è stata mia la rete del definitivo pareggio. Infine ricordo con piacere il derby dell’agosto 2009, vinciamo 4-0 in casa del Milan. Che spettacolo il gol dell’1-0 di Thiago Motta! Di fatto andammo in porta col pallone dopo una serie infinita di passaggi”.
L’argentino infine ha parlato di alcuni attaccanti del Milan che ha dovuto fronteggiare negli scontri diretti del passato: “Kakà, un mostro, era ovunque, velocissimo, quasi immarcabile. Ricordo una corsa a due con lui, una ripartenza terribile, riuscii ad accompagnarlo a fondo campo, venne giù San Siro per applaudirmi, ma io ero letteralmente senza ossigeno alla fine di quella volata. Shevchenko? Ci ha bucati in quasi tutte le partite. Aveva tutto: velocità, cuore, dribbling e tiro. Ed era pure un ragazzo meraviglioso…”.
Keivan Karimi – Redazione MilanLive.it