Giacomo Bonaventura è stato tra i punti cardine della squadra durante la scorsa stagione. Purtroppo in quella in corso ha faticato un po’, anche a causa dell’infortunio rimediato durante il ritorno del terzo turno preliminare d’Europa League contro il Craiova.
Jack ha recentemente rilasciato un’intervista a GQ Italia, durante la quale ha parlato di diversi temi. Anzitutto è da segnalare la bella descrizione che il noto settimanale fa del centrocampista del Milan: un atleta schivo, che ha edificato la propria carriera su fondamenta molto solide, fatte di serietà e professionalità, tanto da diventare uno dei beniamini del pubblico rossonero, leader del Milan e della Nazionale italiana, di cui fa parte sin da ragazzo.
Anzitutto inevitabile la domanda sulla rivoluzione portata dalla nuova dirigenza durante il calciomercato Milan: “Rispetto alla passata stagione il Milan è cambiato tanto, sono stati acquistati parecchi giocatori importanti e credo che il livello della squadra si sia notevolmente alzato. Certo, quando il livello della rosa si alza c’è più concorrenza e questo penso che possa solo fare bene al gruppo. Quando si hanno tanti giocatori bravi si alza il livello degli allenamenti, il livello della difficoltà. Questo è fondamentale perché ti obbliga a fare sempre meglio. Conoscevo tutti i calciatori che ha preso il Milan, li conoscono un po’ tutti in realtà, quindi non mi ha stupito vederli all’opera. Quello che conoscevo meno è certamente Ricardo Rodríguez, non ho seguito tanto il campionato tedesco, mi sembra un giocatore pronto, già fatto, penso che farà molto bene”.
Sulla sua duttilità tattica, che gli ha permesso nel corso delle stagioni di giocare in più ruoli: “Ho girato parecchio per il campo, però quest’anno, che si giochi con il 4-3-3 o con il 3-5-2, io devo fare la mezzala. In mezzo si gioca sempre in tre, il Mister è sempre lo stesso e ci chiede di fare più o meno le stesse cose in campo, quindi per me non c’è alcun problema. Non ho problemi con nessuno, anzi, posso dire che c’è una bella atmosfera nello spogliatoio, ci troviamo bene, siamo un bel gruppo. Certo, il gruppo migliora con le vittorie perché aumentano l’entusiasmo”.
Una menzione anche per Andrea Conti, il quale ha subito un intervento di ricostruzione del legamento crociato del ginocchio sinistro. Bonaventura ha anche ricordato i suoi recenti infortuni: “Purtroppo gli infortuni sono cose che possono capitare, fanno parte del nostro mestiere. Si soffre parecchio, ho sofferto parecchio, ma è in questi momenti che bisogna tenere duro, non mollare. E’ più difficile non giocare. A Conti ho detto che ha ancora tutto il futuro davanti, è giovane e niente gli è precluso, dovrà stare lontano dai campi per qualche tempo, è vero, però son sicuro che rientrerà meglio di prima. Capita nella nostra carriera, purtroppo, dobbiamo essere bravi a non farlo capitare, ma a volte succede”.
Sulla concentrazione pre-partita ed eventuali riti scaramantici: “Faccio i miei esercizi di riscaldamento, da solo. Ascolto un po’ di musica per rilassarmi, concentrarmi e trovare il giusto equilibrio tra tensione e tranquillità, la giusta carica. Mi aiuto con la mia routine di esercizi, che mi fanno entrare in partita, e poi, appena si entra per il riscaldamento, si cerca di dare il massimo fino alla fine dell’incontro. Nessun rito scaramantico: ho solo in mente l’idea di spingere al massimo durante tutta la partita”.
Sulla sua vita fuori dal campo: “Non sono certo uno che quando è libero ama la movida milanese, cerco di evitare. Il calcio è già abbastanza impegnativo, quindi cerco di stare tranquillo. A volte, però, mi capita di andare a fare shopping, sì. Esco raramente, ma mi capita di andare in giro per Milano e di incontrare tifosi del Milan, o semplici appassionati di calcio, ed è sempre molto piacevole, sono sempre molto gentili con me”.
Tra i grandi giocatori che hanno vestito la maglia rossonera c’è stato David Beckham, che il 29 settembre sarà a Milano per l’inaugurazione di un Adidas Store. Ecco il pensiero di Jack sullo Spice Boy: “Era un grandissimo! Oltre a essere un maestro nel tirare i calci piazzati, era un grande calciatore e un lottatore, uno che in campo non si tirava mai indietro, non si risparmiava. Chi era a Milanello già all’epoca, ogni tanto, ci racconta di come fosse un grande lavoratore, molto umile, nonostante fosse davvero un grande fuoriclasse”.
Giacomo Giuffrida – Redazione MilanLive.it