MILAN NEWS – Otto reti subite in sei giornate di campionato. Un dato che non può far piacere a Vincenzo Montella in questa partenza molto particolare del suo Milan in campionato, protagonista di 4 vittorie contro squadre medio-piccole, ma clamorosamente sconfitto da due potenziali rivali come Lazio e Sampdoria.
I limiti difensivi già visti un anno fa, quando erano Paletta e Romagnoli i centrali titolari inamovibili, non sono stati curati nel giro di un’estate, nonostante i volti nuovi pregevoli ed il cambio di modulo col passaggio alla linea a tre. La difesa continua a fare acqua, ad andare sotto pressione al minimo pericolo e neanche super Gigio Donnarumma può sempre metterci una pezza per sventare le situazioni più complicate.
Molti indicano nella mancanza di forma e di motivazione del nuovo capitano Leonardo Bonucci il motivo principale di tale problematica; verissimo, l’ex juventino ancora non si sta comportando come previsto, da libero vecchio stampo in grado di stoppare qualsiasi pericolo e ripartire a testa alta. Finora, se escludiamo gli impegni senza grossi rischi contro Crotone e Spal, il Milan ha sempre traballato e Bonucci non ha mai superato la sufficienza minima come voto in pagella.
Ma non è solo Bonucci e il suo momento di integrazione rallentato a far soffrire la difesa del Milan. Varie cause portano i ragazzi di Montella ad essere squilibrati e spesso tremolanti davanti alle offensive altrui: le amnesie di Cristian Zapata e Alessio Romagnoli pesano troppo. I terzini Abate e Calabria peccano spesso di aiuti sulla destra dal punto di vista difensivo, mentre a sinistra Ricardo Rodriguez si occupa più della propulsione offensiva. Tanti errori individuali, ma anche una strategia incompleta, movimenti della linea a tre rallentati e poco ortodossi, marcature a zona troppo larghe e assoluta lentezza nei ripiegamenti. Per assimilare il passaggio al 3-5-2 ci vuole tempo, come Montella disse settimane fa. E’ questo il modulo giusto per il Milan e per far giocare al meglio anche la difesa, ma serve tanto lavoro e prove concrete prima di dirsi soddisfatti dei movimenti giusti e della comprensione tattica adeguata.
Keivan Karimi – Redazione MilanLive.it