MILAN NEWS – Quando c’è da rispondere, da metterci la faccia e da chiarire qualche punto oscuro ai propri tifosi Marco Fassone non si tira affatto indietro. L’a.d. del Milan è da sempre dirigente schietto e sincero, senza peli sulla lingua.
Fassone ha avuto un botta e risposta interessante con il Corriere dello Sport, che ha domandato al dirigente rossonero le sensazioni in casa Milan dopo il tremendo k.o. di domenica contro la Lazio: “Questa è la prima giornata di down dall’inizio della stagione, ma giocare subito ci aiuterà: non avremo tempo per rimuginare e per fare tanti discorsi. Qualche dubbio ci è venuto, ma Montella è stato bravo nel post partita a sottolineare che le sconfitte fanno parte di un progetto di crescita. Non lo abbiamo mai messo in discussione e sarebbe rimasto anche senza la qualificazione all’Europa League. Mi è piaciuto tantissimo come ha lavorato la scorsa stagione, caratterizzata dalle difficoltà del cambio di proprietà”.
Si passa poi ad analizzare le parole di Mino Raiola, agente tra gli altri di Gigio Donnarumma, che si è detto scettico sul progetto rossonero: “Mi è dispiaciuto che abbia detto certe cose. Raiola è l’agente di Donnarumma, ma anche di Bonaventura, Abate e altri giovani. Ammetto però che Mino è coerente e questa sua sfiducia l’ha espressa fin da aprile perché vede come oscuro e nebuloso il futuro del club. Gli ho spiegato il nostro progetto che si svilupperà in 4-5 anni. Dalle sue ultime frasi deduco che, nonostante gli investimenti, nutre ancora perplessità, ma sono felice che Gigio abbia scelto di rimanere: vuol dire che lui ci crede”.
Si torna poi a parlare delle questioni societarie, del debito con scadenza ottobre 2018 che i proprietari cinesi hanno con il fondo statunitense Elliott da circa 300 milioni (120 a carico del Milan): “Spero di poter dire che saremo a posto al 100% nella primavera del 2018, forse addirittura a febbraio-marzo, con 6 mesi di anticipo sulla scadenza del debito con Elliott. La mia frase voleva dare una rassicurazione ai tifosi, far capire loro che il Milan non porterà comunque i libri in tribunale e continuerà ad avere una proprietà solida anche nella più sciagurata e remota delle ipotesi. La nostra scommessa è arrivare nei prossimi anni a 60-70-100 milioni. Come? In Cina abbiamo una società locale, non un semplice ufficio, e manager cinesi che possono sviluppare il nostro business conoscendo la cultura e sapendo come muoversi”.
Infine Marco Fassone è tornato a parlare di questioni di ‘campo’, confermando anche l’obiettivo minimo stagionale del Milan: “C’è un piano economico che va di pari passo con quello sportivo. L’obiettivo è la zona Champions League: vogliamo conquistarla
per poi crescere ancora e vincere. Non riuscirci, però, non sarebbe un dramma. Alla Uefa ho presentato anche dei piani che non prevedono la partecipazione alla Champions e quindi 40 milioni in meno di ricavi. Se arriveremo “solo” in Europa League non chiuderemo la baracca. La corsa va fatta su Inter, Roma e Lazio che mi sembrano più alla nostra portata come rose. Se cresciamo come squadra, possiamo dar fastidio a tutti”.
Keivan Karimi – Redazione MilanLive.it