Attendavamo con impazienza Lazio–Milan, primo test di maturità per la squadra di Vincenzo Montella. Eravamo fiduciosi di vedere una buona prestazione e conquistare un risultato positivo, invece all’Olimpico c’è stata una vera disfatta per i rossoneri.
Simone Inzaghi e i suoi ragazzi hanno travolto e anche umiliato il Milan, impartendo una lezione di calcio e mostrando di essere molto più squadra. Non c’è giustificazione per una sconfitta così pesante. L’atteggiamento è stato sbagliato, eccezion fatta per i primi 10-15 minuti, ed è probabilmente questa la causa principale del k.o. Ovviamente si può discutere anche di scelte sbagliate a livello di uomini e forse di modulo, però è soprattutto su piano mentale che è stata persa la partita. I rossoneri sono andati in bambola appena gli avversari hanno alzato il ritmo, non mostrandosi in grado di reagire. Non si salva praticamente nessuno dall’imbarcata di Roma e questo è indicativo del disastro generale.
Sicuramente bisogna dire che Montella dopo l’intervallo, per come si era messo il primo tempo con il doppio svantaggio, avrebbe potuto fare dei cambi immediati per dare una scossa. Invece non lo ha fatto e il Milan ha subito altri due gol. La gestione dei cambi è qualcosa che all’allenatore campano è stato già contestato nella passata stagione, dove però aveva scelte limitate. Quest’anno delle alternative ci sono e deve essere più abile a capire quando è il momento di cambiare, sia dal punto di vista tattico che degli uomini. Ieri Inzaghi lo ha battuto su tutta la linea.
La sconfitta pesante contro la Lazio impone delle riflessioni e deve spingere il Milan a lavorare ancora più sodo per migliorare e diventare una vera squadra. Era un esame da non fallire e purtroppo è andata nella maniera peggiore. Tuttavia, non è il caso di fare catastrofismo. Siamo alla terza giornata di campionato ed è presto per condannare Montella, la società e i giocatori. Per dare certi giudizi serve tempo, così come per amalgamare una squadra in buona parte nuova. Certamente non può essere dato tempo infinito. Anzi, il Milan deve reagire immediatamente.
Giovedì c’è la trasferta di Europa League contro l’Austria Vienna ed è vietato commettere un passo falso. Poi ci sono in serie Udinese-Spal-Sampdoria-Rijeka prima del big match del 1° ottobre a San Siro contro la Roma. E dopo la pausa per le nazionali, ci sarà il derby del 15 ottobre contro l’Inter. Due nuovi test fondamentali, da non fallire. Se anche allora andrà sulla falsa riga di quanto visto con la Lazio, ci saranno davvero considerazioni negative da fare sulla strada intrapresa. Ma prima importante concentrarsi sfida per sfida, puntando a vincere e migliorare a 360°. Non eravamo fenomeni prima e non siamo scarsi adesso, però c’è bisogno di lavorare molto per crescere.
Matteo Bellan (segui @TeoBellan su Twitter)