MILAN NEWS – C’era una volta il Barone, un elegante uomo svedese che in Italia ha fatto la storia del calcio, prima da giocatore poi da allenatore ultra-vincente. Nils Liedholm c’ha lasciati da dieci anni, ma i suoi insegnamenti continuano ad essere sempre vivi e vegeti.
Ne da qualcosa Vincenzo Montella, che oggi la Gazzetta dello Sport paragona al grande stratega del gioco a zona, svedese di nascita ma un po’ napoletano nei modi di fare. Proprio come Vincenzo, campano doc ma forse un po’ nordico nell’animo. Un paragone eccellente che viene riproposto in cinque punti che dettano ancor di più la somiglianza nella gestione della squadra, in particolare del Milan caro ad entrambi.
Il primo punto è il sistema di gioco, o meglio il modulo. Liedholm ammetteva: “Gli schemi sono belli in allenamento: senza avversari, riescono tutti. Sono i giocatori che determinano schemi e bravura degli allenatori”. Verissimo anche per mister Vincenzo che è partito col 4-3-3 ma è stuzzicato dal 3-5-2, alla fine avrà la meglio quello in cui i suoi giocatori si rispecchieranno di più.
Il secondo punto è il possesso palla. Una delle massime più note di Liedholm recita: “Il pallone non suda. Se tieni il pallone per 90’, sei sicuro che l’avversaro non segnerà mai”. E Montella vuole sviluppare questo tipo di tattica passando per il genio di Lucas Biglia, anche se non sarà una strada semplice.
Terzo punto comune è l’uomo chiave. Per Liedholm nella Roma era Paulo Roberto Falcao, fenomeno brasiliano: “Quando Falcao migliorerà fisicamente, tutta la squadra giocherà meglio. È un gran giocatore”. Stesso principio attuale per Hakan Calhanoglu, quando il turco girerà la squadra rossonera andrà alla grande.
Quarto punto tratta le difficoltà all’interno della stagione: “Ora di Baresi si vede il bene, tra un po’ si comincerà a trovargli qualche peccatuccio. Solo se supererà quel momento sarà da nazionale” – disse il Barone sul capitano storico del Milan. E Montella dovrà prendere insegnamento sulla gestione dei momenti ‘no’ che capiteranno in generale.
Infine ultimo punto legato agli attaccanti. “Mandressi è il nuovo Rensenbrink”; Liedholm amava paragonare i giovani talenti a calciatori già affermati per caricarli e lanciarli da subito. Montella farà lo stesso con Patrick Cutrone, la sua migliore creatura attuale. L’unico problema è la concorrenza, ma lo spirito del tecnico svedese aiuterà anche in questo.
Keivan Karimi – Redazione MilanLive.it