Cina, nuovo stop agli investimenti esteri nello sport

Bandiera cina
Bandiera cinese (©Getty Images)

In Cina vogliono mettere un freno agli investimenti esteri, in particolare quelli considerati irrazionali o comunque poco funzionali alla crescita del Paese. Tra gli ambiti coinvolti in questa decisione del Governo rientra anche lo sport, dunque i club di calcio.

Stando a quanto rivelato da South China Morning Post, gli investitori cinesi dovranno ottenere un’approvazione speciale da Pechino per mettere i loro soldi in proprietà e club sportivi stranieri dopo le nuove restrizioni varate venerdì. Nel mirino ci sono anche altri settori, ritenuti non considerati strategici per sostenere l’economia cinese.

Il Governo è preoccupato dall’eccessivo flusso di capitali uscito dal Paese. Adesso investire all’estero sarà ancora più complicato di prima. Già nel 2016 erano state varate delle restrizioni, che complicarono i piani di Yonghong Li nell’acquisizione del Milan. La sua idea di creare un fondo di investimento con più soci andò in fumo, visto che Pechino bloccò l’esportazione di capitali per l’operazione.

Adesso potrebbero sorgere nuove problematiche, soprattutto perché il patron rossonero puntava invece sullo sblocco in autunno di quei capitali che aveva trovato e che erano rimasti in Cina. Adesso, forse, ci potrebbe essere qualche nuovo intoppo. Ad ogni modo, è naturale pensare che Yonghong Li abbia un piano B per ovviare ad eventuali problemi.

Adesso il Governo ha diviso gli investimenti esteri in tre categorie: vietati, limitati e incoraggiati. Lo sport rientra in quelli limitati assieme a real estate, hotel, film, intrattenimento, attrezzature obsolete e settori contrari agli standard ambientali.

Adesso bisognerà capire se le nuove regole adottate varranno solamente per i nuovi investimenti o anche per coloro che all’estero hanno già investito e che vogliono fare ulteriori apporti di capitali, come potrebbe essere nel caso del Milan o dell’Inter. Ma anche altri club sono stati comprati da investitori cinesi e potrebbero avere degli intoppi.

(foto South China Morning Post)

 

Gestione cookie