Quello riguardante Leonardo Bonucci è stato sicuramente uno dei trasferimenti più importanti di questa sessione estiva del calciomercato. Il Milan lo ha strappato alla Juventus per 42 milioni di euro e si è assicurato colui che ora è il nuovo capitano.
Domenica la sua ex squadra ha perso la Supercoppa Italiana contro la Lazio e lui racconta così a La Gazzetta dello Sport le sue sensazioni nel non essere stato in campo con la maglia bianconera: «In effetti mi ha fatto un po’ strano vedere la Juve davanti alla tv, ma ormai quello è il passato. Il mio presente e futuro si chiama Milan».
Passare dalla Juventus al Milan non è mai facile, però Bonucci è stato accolto molto bene dai tifosi e da tutto l’ambiente: «Credevo ci sarebbe stato un po’ più di scetticismo nei miei confronti. Questo entusiasmo mi spinge a dare ancora di più. Non vedo l’ora di debuttare in questo stadio. Confesso che ho addosso un po’ di agitazione: San Siro è la storia e il giorno del preliminare, anche se non giocavo, è stata una delle poche volte in cui mi sono emozionato entrando in uno stadio. Mi piacerebbe tanto rivedere la stessa cornice di pubblico».
Come detto inizialmente, Leo è stato nominato capitano della squadra e dunque ha un ruolo ancora più importante all’interno del gruppo: «E’ una responsabilità importante, darò tutto me stesso per difendere questa maglia dal primo all’ultimo minuto di ogni partita. Io posso mettere a disposizione carisma ed esperienza, ma è la squadra che ti fa diventare tale. Ho la fortuna di avere imparato da grandi leader come Buffon, Del Piero e Chiellini. Per il resto, il segreto è fare gruppo nelle piccole cose, nei dettagli. Il Milan merita di tornare in alto ed è questo che la società ci ha chiesto».
Bonucci racconta la scelta di lasciare la Juventus per approdare proprio al Milan e non in altre società che lo seguivano, in Italia e all’estero: «Perché aveva il progetto più ambizioso. Io vivo di sfide e Fassone e Mirabelli mi hanno fatto sentire importante e mi volevano fortemente, altrimenti la trattativa non sarebbe durata solo 48 ore. D’altra parte, gli amori o nascono subito, o non nascono mai. E non è certo una questione di soldi: a chi mi dà del mercenario rispondo che avevo richieste anche dall’estero, dove avrei guadagnato di più».
Il club rossonero sta cercando di risollevarsi per tornare ai vertici in Italia e in Europa, un po’ come fece la Juventus dopo la retrocessione in Serie B e qualche stagione complicata: «Esatto, trovo molte analogie. Infatti ho scelto il Milan anche perché nella mia testa c’è l’idea di ripetere il percorso vissuto in bianconero, dove eravamo partiti da una rifondazione come in questo caso e siamo arrivati in alto. Ecco, qui voglio arrivare ancora più in alto. Nell’arco di quattro anni spero di arrivare a vincere la Champions. Voglio portare a casa tutto».
Al Milan manca ancora l’acquisto di un centravanti. Si fanno spesso i nomi di Andrea Belotti e Pierre-Emerick Aubameyang: «Belotti è uno che trascina, che lavora tanto. Non so se arriverà lui, ma chi dovesse arrivare si deve mettere a disposizione nelle due fasi. Una punta di alto livello ti facilita in tante cose, sarebbe la chiusura perfetta di un mercato stimolante ed entusiasmante».
Redazione MilanLive.it