MILAN NEWS – Uno dei giocatori che più ha entusiasmato la piazza rossonera negli anni d’oro dal 1987 fino a metà anni ’90 è stato sicuramente Ruud Gullit. Vincitore del pallone d’oro nel 1987 e campione d’Europa prima con l’Olanda poi con il Milan rispettivamente nel 1988 e nel 1989.
Il ‘Tulipano nero’, così venne soprannominato in quegli anni, ha recentemente rilasciato un’intervista a calciomercato.com durante ha ricordato gli anni d’oro alla Sampdoria, rimpiangendo il suo ritorno tutt’altro che positivo al Milan nel 1994: “Perché il calcio non è una scienza esatta, perché 2+2 non fa quattro. Sbagliai a tornare al Milan, ma d’altronde il club mi volle e il mio cartellino era loro. Non c’è una partita uguale all’altra, non c’è una squadra che riesce a replicare la stagione dell’anno prima: magari farà meglio, ma mai uguale”.
Inevitabile una domanda sul mercato folle di queste ultime stagioni, soprattutto alla luce dell’affare Neymar. Gullit ha parlato ovviamente di Silvio Berlusconi, che in quegli anni era il dominatore assoluto del calciomercato in Italia e in Europa: “Non è che ai miei tempi si spendesse di meno. Io costai intorno ai 10-12 miliardi, van Basten molto meno perché c’erano molti dubbi sulla sua resistenza fisica, non arrivò ai 2 miliardi. Ma se indicizziamo a oggi sono un sacco di soldi. Berlusconi fu molto chiaro dicendo che voleva spendere tanto per vincere tutto in poco tempo. Molti lo presero in giro e invece ha avuto ragione lui. Chi ha i soldi in mano detta le regole: chi ha i giocatori deve decidere se tenersi il giocatore, magari scontento o demotivato, o prendersi i soldi”.
Giacomo Giuffrida – Redazione MilanLive.it