CALCIOMERCATO MILAN – Carlos Bacca è ormai messo ai margini del progetto tecnico-tattico di Vincenzo Montella e c’è la volontà di cederlo in questa sessione estiva del mercato. Ma la sua cessione si sta rivelando più complicata del previsto.
Il Milan finora non ha ricevuto le offerte da 18-20 milioni di euro che si aspettava. Per il 30enne colombiano nessuno sembra disposto a mettere sul piatto cifre simili. Sono arrivate proposte molto più basse e addirittura con la formula del prestito. Il club rossonero non può permettersi di mettere una minusvalenza a bilancio a dunque non può accettare condizioni diverse da quelle richieste.
La pista Marsiglia si è notevolmente raffreddata, mentre sembra essere rispuntata fuori l’opzione Siviglia. Bacca ha giocato per due stagioni nel club andaluso vincendo due Europa League, prima di approdare al Milan per 30 milioni. Ha ottimi ricordi e farebbe ritorno volentieri nella sua ex squadra.
José Castro, presidente del Siviglia, ha rivelato quanto segue a Radio Cadena Cope: “Ho parlato con Bacca, può essere un’opzione, a lui piacerebbe tornare qui”. Parole che vanno di pari passo con quelle dell’agente del giocatore, Sergio Barila. Dunque c’è la volontà di tutte le parti di fare l’operazione, se ci fossero le giuste condizioni.
Il Corriere dello Sport spiega che ci sono due ostacoli da superare per concretizzare questo trasferimento. Il primo riguarda il prezzo del cartellino: il Milan chiederebbe 15-18 milioni, mentre il Siviglia ne offre 12-13. Il secondo è l’ingaggio di Bacca: la società andalusa non vorrebbe andare oltre i 2 milioni l’anno, mentre lui in rossonero ne percepisce circa 3,5.
Ci sono ostacoli non di poco conto da considerare e che rendono l’affare complicato. Marco Fassone e Massimiliano Mirabelli sperano di concretizzare la cessione di Carlos, così da incassare un po’ di denaro e liberare la squadra da un elemento non ritenuto più adatto al progetto. Anche perché al Milan arriverà un nuovo bomber e a Bacca non conviene rimanere, rischia di perdere il Mondiale di Russia 2018.
Matteo Bellan (segui @TeoBellan su Twitter)