Marco Fassone ha deciso di rispondere a James Pallotta, presidente della Roma, dopo le accuse gratuite nei confronti del Milan. Inevitabile la replica da parte del club di via Aldo Rossi.
Queste le parole dall’amministratore delegato rossonero: “Sono rimasto sbalordito dopo aver letto queste dichiarazioni. In primis per lo stile. E’ inusuale che un club attacchi in modo così diretto e con questa terminologia una consorella. In secondo luogo per le imprecisioni contenute su queste dichiarazioni. La mia reazione immediata è stata di sbalordimento“.
Fassone ha proseguito così la propria risposta a Pallotta: “Sentir dire che la proprietà del Milan non ha soldi per comprare il club… Quando tutti sappiamo che operazioni di questa entità vengono fatte abitualmente con la leva finanziaria. Poi le cifre sono sbagliate. La parte che Elliott ha messo per finanziare l’acquisizione del Milan è di 180 milioni su 740 milioni di valutazione del club“.
Il CEO del Milan ribatte punto su punto al patron giallorosso: “Quando dice che pagheremo le conseguenze non so a cosa si riferisce. Non so se sia una minaccia o meno. Tutti sanno che abbiamo emesso un bond da 50 milioni interamente destinato al finanziamento della campagna acquisti. Siamo ampiamente al di sotto del consumo di questo bond. Ci sono piani pluriennali presentati, non solo al CdA composto da personaggi di qualità e di garanzia, ma anche all’UEFA per il voluntary agreement. Tutti lo conoscono e potrò farlo vedere anche al presidente Pallotta se lo vorrà. Sono minacce, se lo sono, che respingo al mittente“.
Pallotta ha detto che i rossoneri si ritroveranno il monte ingaggi pari al fatturato. Fassone replica: “Non so come possa pensare che gli stipendi del Milan un giorno possano essere uguali ai ricavi. Il nostro piano prevede che gli stipendi rimangano in una soglia tra il 50 e il 60% del fatturato. Poi il livello di indebitamento, cioè 120 milioni rispetto al fatturato del club, è straordinariamente migliore di quello della Roma. La Roma è sfortunata ad essere quotata in Borsa, perché ha un bilancio pubblico… Non mi permetto di commentarlo, ma ciascuno può verificarlo“.
Fassone prosegue: “Noi manager cerchiamo di essere razionali e freddi, non perdiamo la testa come dice lui. Non siamo tifosi, ogni investimento è calcolato e basato sul fatto che esso verrà ripagato col ricavo aggiuntivo che farà. I giocatori presi sono asset della società, la patrimonializzano e ne danno un valore. Abbiamo acquisito giocatori in maggioranza giovani, di grandi prospettive e grande potenziale, che ci daranno risultati sportivi nel breve ed economici nel lungo periodo“.
Infine il CEO del Milan fa un invito al presidente della Roma: “Se Pallotta vuole, io lavoro 20 ore al giorno per il Milan, e possiamo confrontarci sui bilancio nostro e della Roma in maniera trasparente. Se devo imparare qualcosa, sono disponibile a impararlo. Ma le critiche fatte in questo modo un po’ fastidio lo danno“.
Matteo Bellan (segui @TeoBellan su Twitter)