MILAN NEWS – Il 13 aprile è avvenuto il tanto atteso closing che ha sancito il passaggio di proprietà del Milan da Fininvest a Yonghong Li, che ha rilevato il 99,93% delle azioni tramite il veicolo lussemburghese Rossoneri Sports Investment Lux.
Un’operazione molto chiacchierata per mesi, considerando i diversi rinvii del closing stesso e anche il mistero su chi ci fosse dietro. Infatti la figura di Mr. Li non aveva convinto, per il fatto che non ci si trovava di fronte un miliardario alla Robin Li oppure alla Jack Ma o Wang Jianlin. Si trattava di un uomo d’affari poco conosciuto con un patrimonio da circa 600 milioni che aveva provato a mettere insieme una cordata di investitori senza ottenere il via libera dal Governo di Pechino per completare l’affare. Allora si è rivolto ai capitali offshore e soprattutto al fondo Elliott Management Corporation, che ha prestato 303 milioni. Altrimenti niente closing.
Milan, in Cina indagine sulla Rossoneri Sport Investment
C’è chi, nonostante la compravendita avvenuta del Milan, ha continuato ad avere dubbi su Yonghong Li e su tutta l’operazione. E intanto il noto quotidiano Financial Times ha lanciato oggi una notizia che riguarda anche la proprietà rossonera. In Cina l’autorità di controllo bancario ha ordinato ad alcuni istituti di credito nazionale di controllare il ‘rischio sistemico’ degli investimenti effettuati all’estero da parte di alcune aziende cinesi a cui hanno prestato i soldi.
Insieme a Dalian Wanda, Fosun, Hna e Anbang c’è anche la Rossoneri Sport Investment, società veicolo creata da Yonghong Li per l’operazione Milan, anche se non risulta nella catena finale di società coinvolte nella transazione. La China Banking Regulatory Commission vuole vederci chiaro in merito alle operazioni da loro effettuate nei mesi scorsi. Ha chiesto alle banche coinvolte di verificare la propri esposizione nei confronti delle società menzionate.
Le autorità sono preoccupate per l’utilizzo di metodi di finanziamento rischiosi che possano mettere a rischio il sistema finanziario cinese. Sono stati portati fuori dal Paese capitali ingenti e dunque adesso le banche devono analizzare prestiti e garanzie fornite alle aziende. Si tratta di ordinaria amministrazione. Il Milan non ha nulla da temere se Yonghong Li e chi lo ha appoggiato hanno fatto tutto per bene. Ad ogni modo, per adesso non c’è una comunicazione ufficiale su questa ‘indagine’.
Redazione Milanlive.it