MILAN NEWS – Mino Raiola ha deciso di vuotare il sacco dopo la decisione riguardante il non rinnovo di Gianluigi Donnarumma. Ieri sera ha concesso una conferenza stampa ristretta a poche testate giornalistiche ed emittenti tv.
Il noto agente ha parlato, per esempio, a La Gazzetta dello Sport che lo ha interpellato anche sul fatto di non aver rinnovato il contratto qualche mese fa quando ancora c’era Adriano Galliani in società: «Il Milan era in vendita da due anni con tre diversi acquirenti. Così già un anno fa ho rifiutato il dialogo con Galliani, e lui mi ha rispettato. Era mio dovere prendere tempo perché c’era poca chiarezza sul destino del club. E io dovevo tutelare il mio assistito sul futuro tecnico. L’altro giorno mi ha chiamato dopo la rottura, si è candidato per aiutare a far tornare il sereno, ma io in maniera brusca gli ho detto di no».
A Raiola viene fatto notare che non si è mai fidato della nuova proprietà cinese e della nuova società. Lui conferma nettamente questa linea: «Non mi fido neanche ora. Come loro di me. Il Milan è di Mister Li o di Elliott? Diciamo che ho un buon rapporto con Marco Fassone, lo conosco da tempo e lui sa bene che può contare su di me, anche se non mi va dire il perché».
In seguito il procuratore italo-olandese si è espresso su Massimiliano Mirabelli, da lui messo sul banco degli imputati in merito al mancato accordo sul rinnovo: «Non discuto la persona, ma i suoi metodi. Gigio è sempre stato al suo posto, non ha mai avuto pretese economiche. E poi se hai in casa un top player come lui perché vai ad offrire il doppio o il triplo ai Morata o agli Aubameyang? Non è coerente».
In tema di clausola rescissoria, punto attorno al quale sembrava girare la conclusione della trattativa, Raiola ha rivelato: «Non abbiamo mai trattato davvero. Alla provocazione da 200 milioni del Milan, ho risposto con 10 e 5 in caso di mancata Champions. Ma era un pour parler».
Quando si parla di questo agente e in generale dei suoi colleghi, spesso vengono in mente le enormi commissioni che prendono. Ad esempio dal bilancio 2015 del Milan risultano 8 milioni incassati da lui per Rodrigo Ely. La replica: «Credo non sia vero».
Infine si è toccato anche il tema Vincenzo Montella, sul quale Raiola non manca di esprimere qualche frecciatina critica: «Credo abbia un buon rapporto con Gigio. Per questo sarebbe stato meglio che gli parlasse in privato. Capisco, col cambio di società ha dovuto adattarsi: come una bandiera, al vento».
Redazione MilanLive.it