Milan, Maldini: “Che emozione l’esordio. Ritorno? Non c’erano le condizioni”

Paolo Maldini
Paolo Maldini (©Getty Images)

MILAN NEWSPaolo Maldini questa sera è stato ospite negli studi di Rai 3 durante la trasmissione Che Tempo che fa. Tanti gli argomenti trattati, anzitutto sul suo ritorno nel Milan: “Ho avuto qualche incontro. Quando li ho visti ho pensato che passare da Berlusconi a loro era un bel salto, e infatti… Non c’erano le condizioni. Scherzi a parte, dobbiamo essere pronti a investitori stranieri”.

Il momento più bello vissuto con la maglia rossonera: “L’esordio. Ero un ragazzo della Primavera, sapevo che avrei potuto giocare da professionista, ma quella è stata la certificazione che potevo giocare con i campioni come Baresi. Tornare a casa dopo 45′ con la consapevolezza di non aver fatto disastri è stato bellissimo. non pensavo di giocare. Poi Liedholm mi ha chiamato e non mi sembrava vero. La fama? So di avere una fama importante, ma l’ho vissuta quasi come un peso”. 

Sul suo addio e quello di Francesco Totti: “Il calcio è sempre stata la mia passione, ma non ho dimenticato il resto della mia vita. Per questo non ho avuto paura quando ho smesso, come invece ha detto di avere Totti. La vita è bellissima, al di là del calcio e delle emozioni che abbiamo provato. Gli striscioni dell’Inter nel mio ultimo derby? Mi ha fatto piacere e ricordo con affetto lo striscione dei tifosi dell’Inter al mio ultimo Derby, non è da tutti. Pensavo di dover parlare di quello dei tifosi del Milan…”. 

Un ricordo di papà Cesare: “Mi ha insegnato i valori della vita, che sono applicabili anche al calcio. Mi ha accompagnato lui al provino, lo ricordo benissimo. Non giocavo per nessuno e mi hanno preso. È sempre stato il mio primo tifoso. Lui ha vinto con il Milan, io ho continuato, adesso i miei figli nelle giovanili. I gesti uguali tra me e lui, è la genetica. Adesso io vado a vedere i miei figli ed è sempre un’emozione”. 

Relativamente ai suoi due figli, ecco il suo pensiero. In particolare sul suo celebre numero 3 che potrà essere indossato solo da uno dei suoi eredi: “I miei figli sono spiriti indipendenti e penso che dunque non indosseranno mai la mia maglia numero 3, anche se ne avessero la possibilità. Fa impressione sentire in telecronaca il mio nome, per mio figlio nelle giovanili del Milan”.

Maldini si è sempre distinto in campo per la sua immensa sportività. Chi probabilmente ha dimostrato meno questo spirito, tra i compagni con cui ha giocato in carriera, era Marco Materazzi. Questo il suo breve racconto: “Una volta c’era Materazzi vicino a me in Nazionale, gli ho detto che se avesse fatto le stesse entrate del campionato in Nazionale gli avrei rotto le gambe”.

 

Giacomo Giuffrida – Redazione MilanLive.it

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