Milan, Berlusconi: “Rassegnato a vendere ai cinesi, ma resto tifoso”

Silvio Berlusconi
Silvio Berlusconi (©Getty Images)

MILAN NEWS – Il 13 aprile 2017 dopo oltre 31 anni si è chiusa l’era di Silvio Berlusconi in rossonero. Fininvest ha venduto il 99,93% delle quote del club alla Rossoneri Sport Investment Lux di Yonghong Li.

Una cessione sofferta, a detta dell’ormai ex patron del Milan. Proprio lui nell’intervista rilasciata a Panorama è tornato a parlare della vendita della società di via Aldo Rossi. Ha fatto prima un riferimento politico e poi è andato più nel dettaglio della sua scelta:

Chi non vota è rassegnato. La stessa rassegnazione che porta i nostri migliori giovani a cercare un avvenire all’estero, la stessa rassegnazione che porta molti imprenditori a chiudere o che li costringe a vendere agli stranieri, quando devono cedere un’attività, perché non esiste più un acquirente italiano credibile. È successo anche a me, con il Milan. Il mio Milan mi mancherà enormemente, ma ora che i soldi del petrolio hanno cambiato il calcio, nessuna famiglia per quanto benestante ha più la forza economica per mantenere una squadra ai livelli che il Milan merita. Rimarrò il primo tifoso del Milan, pronto ogni domenica a gioire e a soffrire, come facevo da bambino quando mio padre mi portava allo stadio”.

Berlusconi ribadisce che per la sua famiglia era impossibile proseguire nella gestione del club, considerando i soldi che servono per investimenti e copertura delle perdite. Ci sentiamo di aggiungere che, con una gestione societaria migliore, in questi anni Fininvest avrebbe dovuto ripianare meno passivi di bilancio. Invece tra il 2014 e il 2015, per esempio, c’è stato un rosso complessivo da ben 180 milioni di euro. Il segnale di una cattiva amministrazione. E il bilancio 2016 del Milan, l’ultimo dell’era Berlusconi, farà registrare un -74,9 con ripianamento che sarà operato dalla nuova proprietà cinese.

 

Redazione MilanLive.it

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