MILAN NEWS – L’architettura finanziaria messa in piedi per finalizzare l’operazione del closing rossonero sta divenendo sempre più chiara. Uno dei passaggi chiave previsti è l’emissione da parte del Milan di un bond da 123 milioni di euro, stando a quanto rivelato da Carlo Festa de Il Sole 24 Ore sul suo blog The Insider.
Questa somma di denaro comprende i 73 milioni che sono stati rimborsati alle banche italiane (un pool composto da BancoBpm, Intesa Sanpaolo, Unicredit, Cariparma e altri istituti) e un’altra cinquantina di milioni necessari per il calciomercato. Il bond verrà quotato a Vienna e sarà interamente sottoscritto da Elliott Management Corporation. Quest’ultimo è il famoso hedge fund di Paul Singer che, prestando 303 milioni a Yonghong Li, ha evitato che l’affare di compravendita del Milan saltasse. Soldi che l’uomo d’affari cinese deve restituire in 18 mesi, altrimenti le azioni passerebbero al fondo americano.
In questi giorni David Han Li e Marco Fassone stanno discutendo della strategia finanziaria e industriale. A metà maggio dovrebbe esserci l’assemblea per deliberare l’aumento di capitale da circa 100 milioni. L’obiettivo intanto è quello di aumentare il fatturato sfruttando i mercati asiatici e approdare in Borsa entro 18 mesi. Alcune banche d’affari asiatiche, fra le quali Citic, si sarebbero già fatte avanti per studiare le modalità di un’eventuale quotazione ad Hong Kong.
Stando alle recenti Milan news, non è neppure escluso che Yonghong Li riesce a sbloccare alcuni dei capitali rimasti in Cina nei mesi scorsi. Com’è risaputo, il Governo di Pechino ha bloccato l’uscita di denaro dal Paese per determinate operazioni, come quelle riguardanti l’acquisto di club calcistici. Il presidente rossonero ha dovuto raccogliere soldi fuori dai confini cinesi e chiedere un prestito a Elliott. Se riuscisse ad attingere da quelle risorse rimaste ‘congelate’ in Cina, ci sarebbero prospettive interessanti per la società di via Aldo Rossi.
Redazione MilanLive.it