MILAN NEWS – Nonostante il closing ultimato, la conferenza stampa di presentazione e l’elezione del nuovo CdA per metà cinese, lo scetticismo sulla nuova gestione Milan continua a sollevarsi senza tregua. Lo ammette Tuttosport che stamattina alza il velo su alcune problematiche interne ancora non chiarite.
Secondo il quotidiano torinese la proprietà cinese non sarebbe affatto agevolata dal nuovo Statuto presentato ieri ufficialmente durante l’assemblea soci a Casa Milan. Alcuni dettagli inseriti all’interno del regolamento ufficiale sembrano mettere i bastoni tra le ruote alla libertà d’azione e di decisione dei quattro consiglieri cinesi, ovvero Yonghong Li, il braccio destro Han Li e i manager Lu Bo e Xu Renshuo. Nello Statuto infatti vi è scritto che i membri italiani dovranno essere sempre quattro e che nelle decisioni da prendere varrà sempre la maggioranza proprio con prevalenza italiana.
Inoltre il voto dell’a.d. Marco Fassone varrà sempre il doppio in caso di parità nelle votazioni. Senza dimenticare il quorum di 7-8 voti in caso di esborsi dal capitale sociale superiori ai 5 milioni di euro. E pure Elliott Management, il fondo americano che ha effettuato il prestito decisivo a Yonghong Li da 303 milioni, avrà una forte voce in capitolo all’interno del CdA rossonero. Insomma le norme che regolano l’andamento ed il comportamento del nuovo Milan sembrano paradossalmente poco vantaggiose per coloro che ne sono proprietari da soli due giorni.
Redazione Milanlive.it