MILAN NEWS – Oggi Tuttosport evidenzia il fatto che c’è differenza tra il Milan che Silvio Berlusconi ereditò da Giuseppe Farina nel 1986 e quello che Yonghong Li sta ereditando adesso, 31 anni e 53 giorni dopo.
Lo storico patron rossonero aveva una forza economica senza eguali ai tempi e, nonostante l’alta competitività di rivali come Napoli e Juventus, in breve tempo riuscì a costruire una squadra vincente a suon di colpi di calciomercato costosi. L’uomo d’affari cinese che sta subentrando ha dovuto farsi prestare soldi per poter chiudere l’operazione e dunque ci sono dei dubbi sulla sua capacità di rilanciare il club ad alti livelli. Inoltre 30 anni fa non c’era il Fair Play Finanziario, mentre stavolta Marco Fassone dovrà presentarsi a Nyon dall’UEFA per il voluntary agreement e cioè il piano finanziario per sistemare i conti del Milan nel giro di qualche anno.
Silvio Berlusconi nel febbraio 1986 trovò già quella che sarà una delle difese più forti del mondo per diversi anni. In squadra c’erano già Mauro Tassotti, Franco Baresi, Filippo Galli, Paolo Maldini e un Alessandro Costacurta ormai in rampa di lancio. Poi tra l’estate 1986 e quella 1987 arriveranno Roberto Donadoni, Giovanni Galli, Angelo Colombo, Daniele Massaro, Carlo Ancelotti, Marco van Basten e Ruud Gullit. E arrivò pure Arrigo Sacchi, il primo vero allenatore ingaggiato dal Cavaliere, che inizialmente confermò Nils Liedholm e verso fine stagione lo sostituì con Fabio Capello. Poi via a un ciclo straordinario con il tecnico di Fusignano.
Yonghong Li si ritrova Vincenzo Montella con un contratto fino al 2018 e una permanenza da discutere. Saranno decisivi i progetti futuri della nuova proprietà per proseguire insieme anche nella prossima stagione e magari rinnovare pure. Non è escluso che si arrivi a un divorzio, poco auspicato nell’ambiente rossonero, e a quel punto potrebbe essere Roberto Mancini il candidato a subentrare in panchina. L’allenatore di Jesi è molto legato a Marco Fassone e Massimiliano Mirabelli, futuri dirigenti del Milan con cui ha lavorato all’Inter.
L’uomo d’affari cinese erediterà sicuramente dei talenti importanti, ma anche delle spine a livello contrattuale. Ci sono Gianluigi Donnarumma, Mattia De Sciglio e Suso con cui discutere il rinnovo dei rispettivi contratti. Soprattutto con i primi due sembra che servirà più tempo. Gigio ha un Mino Raiola determinato a capire le prospettive del Milan e a chiedere un ingaggio molto alto. De Sciglio è molto corteggiato da Massimiliano Allegri, che lo vorrebbe alla Juventus, e dunque servirà sedersi a un tavolo per accordarsi.
Redazione MilanLive.it