Nel calcio si sa che non ci sono mai partite e avversari da sottovalutare. Scontato da dire, non sempre facile da applicare in campo. E ieri a Pescara ne abbiamo avuto la prova, con il Milan incapace di andare oltre l’1-1 allo stadio Adriatico contro l’ultima in classifica. Un grave stop che può pregiudicare la corsa all’Europa League.
Mancano ancora otto giornate e dunque è presto per dire che l’obiettivo è perso, però la situazione non è delle migliori se consideriamo che le dirette rivali Lazio (+6) e Atalanta (+4) hanno vinto e che c’è l’Inter che può andare a +4 battendo oggi la Sampdoria. Proprio contro le sue squadre nerazzurre ci saranno pure due scontri diretti da disputare, dunque non bisogna darsi per vinti, però la sensazione è che il passo falso di Pescara sia grave. La squadra di Zeman ha messo in campo più corsa e più voglia, mentre i rossoneri si sono accesi a intermittenza, riuscendo solo nel finale a effettuare un vero forcing. In generale sono andati a fiammate, non essendo capaci di sviluppare una manovra di gioco fluida ed efficace. Hanno sofferto il pressing avversario e faticato nella gestione del pallone (male Sosa).
Sicuramente andare sotto dopo un clamoroso autogol, come quello messo a segno da Paletta con la complicità di Donnarumma, può essere uno shock e influenzare. Ma il Milan ha avuto tutto il tempo per ribaltare la partita e vincerla. Non ne è stato capace, riuscendo solo a pareggiare i conti grazie a una delle rare cose riuscite a Pasalic nel match giocato allo stadio Adriatico. Delle occasioni ci sono state, tra cui il clamoroso palo di Romagnoli (ottima prestazione ieri), però non sono state tramutate in gol. In fase offensiva troppa la dipendenza dalle giocate di Deulofeu, spesso raddoppiato. E’ mancato Ocampos, veramente opaco a Pescara, e anche per Bacca e Lapadula non è stato semplice avere delle chance. A proposito, in genere non critichiamo le scelte di mister Montella, ma ieri forse sarebbe stato più corretto giocare con le due punte nel secondo tempo per provare a vincere. L’unico appunto al mister, che comunque in panchina aveva poche soluzioni (ricordiamoci la assenze di Bonaventura e Suso), ma doveva forse osare di più.
Adesso c’è bisogno di riscattarsi contro il Palermo nel prossimo match a San Siro. Un altro passo falso potrebbe veramente estromettere il Milan dalla corsa Europa League. Poi ci sarà l’attesissimo derby del 15 aprile, uno scontro diretto a cui presentarsi carichi e con 3 punti in più sulle spalle. E forse con un closing appena avvenuto, ma su questo tema non andiamo oltre adesso. Pensiamo al campo, perché almeno possiamo esprimere pensieri su qualcosa di concreto e visibile.
Chiudiamo con Donnarumma. Non bisogna certamente avere paura nel dire che ieri Gigio ha commesso un grave errore, non è lesa maestà. E’ giusto riconoscere che lo sbaglio c’è stato e ne è consapevole anche il ragazzo stesso. Però è altrettanto vero che non si può condannare o ridimensionare un talento del genere per un singolo episodio. Basti pensare a quante volte questo ragazzo, appena 18enne (ricordiamocelo!), ha salvato il Milan. Compiere qualche errore ci sta alla sua età e può solo che aiutare a crescere. A Gigio ci sentiamo di dire solamente di continuare così, sempre a testa alta, con umiltà e impegno. Il suo valore non si discute e qualche incidente di percorso è fisiologico. Chi non lo capisce, si occupi di altro. Un patrimonio del genere va difeso sempre.
Matteo Bellan (segui @TeoBellan su Twitter)