Sabato è arrivato il comunicato ufficiale che ha sancito per la terza volta la scadenza del closing della cessione del Milan. Come ricorderete, erano già saltate le date del 13 dicembre e del 3 marzo. L’appuntamento del 14 aprile, però, sembra quello giusto per la chiusura visto stavolta i soldi dovrebbero esserci tutti.
Yonghong Li, grazie al prestito fornito dall’hedge fund americano Elliott Management Corporation, è riuscito a mettere insieme il denaro necessario per completare l’operazione. Nonostante un comunicato in cui si dice che «sono stati perfezionati gli accordi per la messa a disposizione di tutti i fondi necessari a finalizzare l’acquisizione», è impossibile non pensare a cosa potrebbe avvenire dopo il 14 aprile. Che ne sarà del Milan?
Innanzitutto partiamo col dire che crediamo che nessuno sognasse la vendita del club a un soggetto costretto a indebitarsi per chiudere l’affare. Speravamo tutti quanti che il nostro amato Diavolo passasse in mani solide, di qualcuno con capitali pronti e non costretto a rastrellarli in giro arrivando anche a indebitarsi. Ci è stato detto che è tutta colpa del Governo di Pechino e delle sue restrizioni sulle esportazioni di capitali, che in realtà Yonghong Li i soldi li aveva trovati e che dietro c’erano importanti colossi economici cinesi. Vero è che dalla Cina c’è stato uno stop agli investimenti esteri, fatto innegabile. Però su chi affiancasse il poco conosciuto uomo d’affari cinese non ci sono certezze di carattere ufficiale. Solo indiscrezioni, alle quali ciascuno è libero di credere o meno. Anche se a volte sembra lesa maestà esporre qualche legittimo dubbio.
Adesso non vogliamo dire che con lo scenario che si è venuto a configurare il futuro del Milan non possa essere positivo. Questo lo dirà il tempo. In questo momento non ci si può sbilanciare né in un verso e neppure nell’altro. E’ bello e fa sognare pensare che con la nuova proprietà torneremo subito ai vertici del calcio. Facciamo vivamente il tifo affinché avvenga questo. Chi ha letto MilanLive.it in questi anni sa che la vendita del club è sempre stata considerata prioritaria per un ritorno dai colori rossoneri ad alti livelli. Diversamente da altri, non ci siamo svegliati solamente di recente. Perché a un certo punto era ovvio che con Silvio Berlusconi e Adriano Galliani non si potesse continuare. Eppure c’è chi ha continuato a difendere l’indifendibile e a gufare ogni ipotesi di cessione.
Noi abbiamo sempre sognato un futuro migliore per il nostro Milan: con una proprietà pronta a investire (non cifre folli necessariamente) e progettare bene per regalare nuovi successi, con una dirigenza al passo con i tempi e che non prendesse in giro i tifosi, con una squadra composta da giocatori da Milan fieri di vestire e onorare quella gloriosa maglia. Non sappiamo cosa succederà dopo il closing del 14 aprile, ma speriamo che chi subentrerà a Berlusconi possa fare il bene del club e della tifoseria. Terremo gli occhi ben attenti su Yonghong Li, Marco Fassone, Massimiliano Mirabelli & C. con l’onestà intellettuale di sempre, auspicando che lo facciano tutti coloro che si occupano di giornalismo in chiave rossonera.
Un discorso scontato, ma che va ribadito perché alla fine quello che vogliamo tutti è questo: il bene del Milan e dei tifosi. Sia chi ha dubbi e sia chi non ce li ha puntano allo stesso obiettivo. Una delle cose più brutte di questi mesi è stato vedere i milanisti attaccarsi e insultarsi sui social network. Speriamo di poter tornare uniti e gioire insieme. Ricordiamoci che si parla di uno sport e dovrebbe essere vissuto come tale, non come una guerra.
Matteo Bellan (segui @TeoBellan su Twitter)