Milan ‘multinazionale’: dalla Cina all’America passando per il Lussemburgo

Silvio Berlusconi Xi Jiping
Silvio Berlusconi e Xi Jiping (©Getty Images)

MILAN NEWS – Per mesi si è parlato di un futuro tutto in salsa asiatica e lingua mandarino per il Milan, vista l’infinita trattativa che ha legato i destini del club rossonero prima alla cordata cinese guidata da Sal Galatioto, poi a quella di Yonghong Li e soci.

Negli ultimi giorni però lo scenario è cambiato: mister Li è rimasto l’unico investitore e manager presente nell’operazione, creando un veicolo che passa da Lussemburgo, ovvero la Rossoneri Sports, ma per ora di cinese nelle prospettive del Milan c’è ben poco. Lo spiega oggi la Repubblica che parla di come lo stop del Governo di Pechino abbia bloccato gli investimenti all’estero nel mondo dell’enterteniment e del calcio. In questo modo, per concludere l’operazione per le quote Milan, Yonghong Li si è dovuto affidare ad un fondo a stelle e strisce.

Gli americani di Elliott Management hanno concesso un prestito ‘ponte’ da 303 milioni di euro, con un tasso di interessi altissimo, da restituire entro 18 mesi. Una situazione rischiosa ma determinante per il closing Milan, che potrebbe sfociare proprio in un futuro statunitense per il club rossonero: qualora Yonghong Li non riuscisse ad estinguere il prestito in tempo, Elliott si terrà strette le suddette quote di maggioranza, speculando magari su una futura vendita. Insomma destino cino-americano per la società di Silvio Berlusconi, finalmente vicina ad una soluzione ma forse non ancora a lungo termine.

 

Redazione MilanLive.it

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