MILAN NEWS – La vera novità intorno a tutto il discorso relativo al closing Milan, agli investitori cinesi e alle quote da acquisire si chiama Elliott Management, l’hedge fund statunitense con sede anche a Londra che è corso in aiuto di Yonghong Li assicurando il finanziamento decisivo per concludere l’operazione rossonera.
La Gazzetta dello Sport, dopo le prime rivelazioni già fuoriuscite ieri, ha svelato nuove particolarità su Elliott: si tratta di un fondo di investimento fondato nel 1977 da Paul Singer, attuale proprietario di questa società. Il 72enne manager è stato giudicato di recente dalla rivista Forbes come il 745° uomo più ricco al mondo, con un patrimonio personale stimato attorno ai 2,7 miliardi di dollari. Elliott non a caso è uno dei fondi più temuti, avendo perso denaro nel proprio bilancio solo in due annate da quando è stato fondato.
Il nome di questo fondo è tristemente associato alla crisi in Argentina dell’inizio del nuovo Millennio: Elliott acquistò tramite una propria branchia, la Nml, i titoli di stato a prezzi stracciati, per poi non aderire alla ristrutturazione del Paese e fare addirittura causa al Governo argentino per ottenere il rimborso integrale di quei titoli, vincendo poi la causa internazionale e diventando l’esempio di ‘fondi avvoltoio’ come definiti dalla presidente Cristian Kirchner.
Inoltre Singer ha un buon legame con il partito Repubblicano americano, anche se nell’ultima campagna elettorale aveva criticato Donald Trump per alcune sue chiusure mentali e strategiche. In realtà di recente il patron di Elliott è stato accolto alla Casa Bianca per stabilire la pace con il discusso Presidente, a segno di grande stima reciproca tra due potenti uomini d’affari d’oltreoceano.
Redazione MilanLive.it