MILAN NEWS – Oggi il quotidiano La Repubblica spiega che l’operazione di vendita del club rossonero a Sino-Europe Sports rimane viva solo perché Fininvest non stacca la spina. Ieri mattina negli uffici di via Paleocapa c’è stata una riunione d’urgenza, a causa dei problemi dei cinesi a versare i 100 milioni di euro della terza caparra.
Il pagamento potrebbe avvenire per lunedì oppure richiedere persino ulteriore tempo. A questo punto l’operazione intera è a rischio. E il quotidiano nazionale riporta che si sta facendo sempre più strada l’ipotesi che non ci sia alcun closing il 7 aprile e che i 200 milioni che SES ha finora versato a titolo di caparre rimangano a Fininvest. L’affare intero crollerebbe e Yonghong Li perderebbe il denaro versato, anche se la prospettiva per lui a questo punto sarebbe quella di rischiare di perderne 300 e di doversi indebitare parecchio considerando che rimarrebbero altri 220 milioni da versare per chiudere l’acquisto delle quote. Senza dimenticare i 220 di debiti del club e i 350 da investire nel triennio.
Ci sono ancora delle chance che il tanto chiacchierato closing possa avvenire, però i dubbi aumentano. A lasciare intendere che l’affare rischi di saltare sono stati l’urgenza della riunione di ieri e gli intoppi nell’afflusso in Italia del denaro, prestato da una nebulosa banca di Hong Kong a Sino Europe Sports. Filtra pessimismo adesso.
Fininvest potrebbe tenersi i 200 milioni già versati da Yonghong Li e utilizzarli per sistemare i conti del Milan. Una delle operazioni che potrebbero essere fatte riguarda il rinnovo di Gianluigi Donnarumma. Silvio Berlusconi, tenendosi il club, vorrebbe come prima mossa blindare il gioiello più importante della squadra. Una parte del denaro, dunque, può essere impiegato per trattenere alcuni elementi importanti.
La Repubblica aggiunge che, anche se i cinesi riuscissero a versare la terza caparra da 100 milioni, avrebbero ancora molti soldi da mettere per completare l’operazione e gestire il Milan. Trattandosi di un affare a debito, SES rischia di dover pagare circa 40-50 milioni di interessi all’anno. Secondo fonti finanziarie, Yonghong Li starebbe prendendo tempo per convincere le autorità cinesi a sbloccare i fondi, di società controllate dal governo, congelati dalle norme di ottobre sull’espatrio di capitali. Difficile che riesca nel proprio intento, non avendocela fatta nei mesi scorsi.
Redazione MilanLive.it