MILAN NEWS – Non si placano le polemiche intorno a Juventus–Milan di venerdì sera. La partita è stata decisa nei minuti finali da un dubbio episodio arbitrale: Davide Massa, a tempo scaduto, ha concesso un rigore per un presunto fallo di mano di Mattia De Sciglio. Moviolisti e addetti ai lavori sono divisi; la Gazzetta dello Sport ha provato a fare un po’ di chiarezza.
L’edizione odierna della rosea riporta le parole di Domenico Messina, designatore della Can A, rilasciate proprio al noto quotidiano nell’agosto scorso: “Un braccio largo non è sempre sinonimo di rigore. Il movimento congruo, la non ricerca del pallone giustifica un non fischio“. Per movimento congruo si riferisce ad un movimento naturale e coerente con il resto del corpo. La non ricerca del pallone, invece, è basata sulla volontarietà, su cui però influisce la distanza e la velocità della palla.
Il braccio di De Sciglio, che effettua uno scatto per la chiusura, è perfettamente congruo al movimento del corso. Inoltre fra lui e Stephan Lichtsteiner c’è una distanza di 187 centimetri e la palla va ad una velocità così elevata che non permette al difendente di capire cosa stia succedendo in quel momento. L’impatto fra palla e braccio è da definire fortuito, da non punire perché involontario. La Gazzetta dello Sport ha interpretato così l’episodio basandosi sui dettami dell’AIA. Ma siamo abbastanza convinti che anche questo non basterà a mettere tutti d’accordo.
Redazione MilanLive.it