MILAN NEWS – L’attesa per il passaggio di proprietà si moltiplica. Inizialmente il Milan sarebbe dovuto diventare cinese entro la fine dell’estate, poi prima delle festività natalizie, infine il 3 marzo scorso, con tanto di delegazione asiatica pronta a sbarcare. Tutto ancora rimandato, situazione paradossale e Fininvest sempre più dubbiosa sulle potenzialità di SES.
Novità in tal senso dovrebbero arrivare a giorni, con una terza caparra da 100 milioni che dovrà forzatamente essere versata dalla cordata cinese nelle casse di Fininvest, massimo entro il 13 marzo, ovvero lunedì prossimo. Ma nel frattempo, visti i tanti dubbi cresciuti nelle ultime ore, la holding di Silvio Berlusconi starebbe valutando un’alternativa interessante. Spunta un ‘Piano B’ secondo quanto riporta oggi Milano Finanza, che vedrebbe il club rossonero accostato a nuovi soggetti interessati, ma con modalità diverse da quelle proposte dai cinesi di SES.
Tale piano alternativo prevede che Berlusconi possa intrattenere a breve discorsi per reperire nuovi investitori, in Italia o all’estero. Ma non si tratterebbe di compratori veri e propri, pronti a sborsare circa 520 milioni per le quote di maggioranza. Sarebbero bensì dei soci, o partner, pronti ad acquisire solo parte delle quote in mano a Fininvest. Un piano che ricalca quello stabilito tempo fa da Bee Taechaubol, il quale vedrebbe così Berlusconi ancora all’interno della società rossonera con ruoli operativi, ma coadiuvato dagli investimenti di supporto arrivati da altri soggetti. Insomma se dovesse saltare il closing con la cordata cinese, Berlusconi potrebbe davvero, con modi tutti da valutare, restare a capo del Milan.
Redazione MilanLive.it