Dopo quella contro l’Udinese, il Milan fallisce un’altra occasione per tornare a quella vittoria che manca dall’8 gennaio, ovvero dall’1-0 sofferto di San Siro contro il Cagliari. I soli cinque punti conquistati nelle ultime sette giornate certificano la crisi di risultati della squadra di Vincenzo Montella.
Oggi al Giuseppe Meazza contro la Sampdoria probabilmente i rossoneri non avrebbero meritato di perdere, considerando le occasioni create, però devono recitare il mea culpa per aver sprecato troppo e aver di fatto regalato il gol agli avversari. La sfortuna e le assenze oggi non c’entrano. Nonostante le condizioni particolari in cui il Milan si ritrova, la vittoria era assolutamente alla portata e non averla conquistata è una grave colpa.
Essere usciti con zero punti dalle sfide contro Udinese e Sampdoria rappresenta un fallimento, bisogna dirlo. Dovevano essere le partite della rinascita e invece ne sono venute fuori due sconfitte, magari immeritate ma alla fine siamo rimasti con un pugno di mosche in mano. Questa è la realtà e ci sono poche giustificazioni. Bisognava dare di più per vincere, ma ai ragazzi purtroppo quel qualcosa in più è mancato. Per qualcuno è la fortuna, però in realtà si tratta di determinazione e cattiveria.
Soprattutto a livello realizzativo si fa una grande fatica. Anche se le azioni vengono create, manca spesso la lucidità per trasformarle in gol. Basta pensare che Bacca, miglior realizzatore del Milan in campionato con 8 reti, nelle ultime 6 giornate ha segnato due volte e prima ha avuto un digiuno di tre mesi. Il secondo migliore marcatore è Suso a quota 5, ma non segna dal 26 novembre. Lapadula, fermo a 4, non timbra il cartellino dal 4 dicembre. C’è un problema nel fare gol e Montella deve lavorarci.
Un anno fa il Milan di Mihajlovic in classifica era sesto a quota 39 e ora vincendo il recupero contro Bologna si può migliorare quel punteggio, ma al massimo saremmo settimi e con 2 punti di distanza dalla sesta piazza occupata dall’Atalanta. Nessun rimpianto per Sinisa, riteniamo Montella un allenatore migliore, però è il segnale che da un anno all’altro la situazione non è cambiata poi così tanto in campionato per i rossoneri. Ovviamente i conti si fanno alla fine, ma speriamo che la squadra si risollevi e di non ritrovarci qui a fine stagione a commentare un’altra mancata qualificazione europea.
Matteo Bellan (segui @TeoBellan su Twitter)