MILAN NEWS – Tutto fermo, come due mesi fa. Sembra che non siano stati fatti passi avanti per quanto riguarda la trattativa tra Fininvest e Sino-Europe Sports. O meglio, nello specifico, è ancora tutto bloccato nell’ambito delle autorizzazioni che il Governo cinese dovrebbe concedere per l’espatrio dei capitali necessari per il closing.
Già al momento del rinvio ufficializzato al prossimo 3 marzo, la cordata guidata da Yonghong Li fece intendere che l’unico motivo del pesante ritardo sulla trattativa riguardava proprio la chiusura del Governo di Pechino a tali autorizzazioni finanziarie. Colpa della forte stretta recente sull’esportazione di importanti liquidità economiche, una strategia nazionale attuata per non disperdere capitali e far circolare maggior quantità di denaro all’interno della Cina stessa.
Come scrive Tuttosport manca poco più di un mese alla scadenza dell’ennesima proroga concessa da Fininvest per il closing Milan, ma le acque sembrano ancora essere troppo calme. Prende sempre più corpo il famoso ‘Piano B’ della cordata asiatica, che come già fatto per il versamento delle due caparre precedenti, dovrebbe ricorrere ad alcune società off-shore, tra Hong Kong e le Isole Vergini, per completare la transazione e girare gli ultimi 320 milioni di euro nelle casse di Fininvest. Una situazione che in pratica potrà sbloccasi soltanto in questo modo, visto che dalla Cina di autorizzare tali investimenti proprio non se ne parla, neanche per il Ministero del commercio.
Redazione MilanLive.it